di Valentina Milani
Negli ultimi tre mesi del 2021, la Divisione diritti umani della Missione delle Nazioni Unite in Centrafrica (Minusca) ha documentato 363 casi di violazioni dei diritti umani, abusi e violazioni del diritto umanitario internazionale, molti dei quali ha definito “estremamente gravi”. Lo si apprende da un comunicato dell’Onu nel quale viene precisato che circa il 59 per cento di questi abusi sono stati attribuiti ai gruppi armati che hanno firmato l’accordo di pace del febbraio 2019. Le forze di sicurezza nazionali e i loro alleati sono invece stati responsabili del 40 per cento degli abusi, un forte aumento dal 23 per cento del gennaio 2021, viene sottolineato nella nota Onu.
Le operazioni militari contro i gruppi armati dell’opposizione da parte delle forze di sicurezza del governo, sostenute da vari elementi armati e da appaltatori privati stranieri, hanno portato a gravi violazioni dei diritti umani, ha denunciato l’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet.
Parlando al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, Bachelet ha espresso la preoccupazione che la risposta del governo ai gruppi armati sia sempre più quella di arrestare arbitrariamente i membri di comunità già vulnerabili, come i musulmani e i fulani, che associano ai gruppi armati. “Questo modello di violazioni che colpisce le comunità minoritarie è profondamente inquietante”, ha detto aggiungendo che “i contraccolpi per la pace e la riconciliazione di un tale sviluppo sarebbero profondi”.
Da parte sua, l’esperto indipendente dell’Onu sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica Centrafricana, Yao Agbetse, ha detto di aver ricevuto “diverse segnalazioni coerenti di abusi commessi dalle forze bilaterali russe sulle popolazioni civili”. Questi includono “violenza sessuale, atti di intimidazione, distruzione di case, minacce e racket“.
Le forze bilaterali russe sono anche accusate di atti di tortura, trattamenti crudeli, umilianti, inumani e degradanti, “anche su rappresentanti locali dell’autorità statale nell’entroterra, in particolare nelle località di Aigbando, Bambari, Beloko, Bossangoa, Boyo, Bria e Mouka”, ha detto Yao Agbetse.
L’esperto indipendente delle Nazioni Unite ha anche accusato il gruppo Wagner di “ostacolare sistematicamente il lavoro degli investigatori” affermando che “le forze bilaterali russe a volte ostacolano lo svolgimento delle indagini in alcuni luoghi dove sono state presumibilmente commesse violazioni dei diritti umani”.