Centrafrica, il pacco bomba contro la Russia arrivava dal Togo

di claudia
polizia

Il pacco bomba la cui esplosione ha ferito, venerdì scorso, il direttore del centro culturale russo a Bangui, in Repubblica Centrafricana, proveniva dal Togo e il mittente è stato identificato. Lo rivela l’Afp che cita alcuni dettagli dell’indagine condotta dal procuratore generale centrafricano. “Questa esplosione di origine criminale rischia di essere qualificata come atto terroristico” ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Bangui, Benoît Narcisse Foukpio, in un comunicato stampa.

Secondo i primi elementi dell’inchiesta, il pacco “contenente un ordigno esplosivo è stato inviato al capo della casa russa a Bangui” dalla città di Lomé, capitale del Togo. Il mittente sarebbe stato identificato ma non è stato rivelato. Il pacco sarebbe poi stato spedito tramite Dhl su un volo Kenya Airways diretto in Centrafrica.

Il pacco bomba esploso venerdì è stato attribuito da un post di Telegram di Evgenij Prigoshin, il capo della società di sicurezza russa Wagner che opera in Centrafrica, alla Francia ma Parigi ha negato ogni coinvolgimento. Venerdì scorso il ministero degli Esteri russo aveva accennato ad un “atto criminale” volto a “danneggiare lo sviluppo delle relazioni amichevoli” tra Mosca e Bangui, senza però indicare un presunto mandante.

Domenica la Repubblica Centrafricana ha “condannato con forza” i fatti e ha annunciato l’apertura di un’inchiesta, ribadendo che “questo attacco non può minare gli ottimi rapporti tra la Repubblica Centrafricana e la Federazione Russa”. Il ruolo sempre più importante del gruppo Wagner ha portato la Francia, ex potenza coloniale, a ritirare i suoi soldati dal paese: l’ultimo ha lasciato Bangui giovedì scorso. La Francia ha deciso, nell’estate del 2021, di sospendere la cooperazione militare con Bangui, ritenuta “complice” di una campagna antifrancese guidata dalla Russia.

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