«Condanniamo con forza questi atti. Gli uomini di Dio hanno il compito di annunciare la via della pace e della riconciliazione», il cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui (Centrafrica), e l’imam Omar Kobine Layama, hanno condannato insieme l’uccisione di don Joseph Désiré Angbabata, il parroco di Séko, una località a 60 km da Bambari, morto in seguito alle ferite riportate nell’assalto alla sua parrocchia. I responsabili dell’omicidio dovrebbero essere i miliziani dell’Upc (Unité pour la paix en Centrafrique, ex Seleka), formazione guidata da d’Ali Darass. Oltre a don Joseph Désiré Angbabata, sono morti il direttore della scuola di Goubali, Passi Kouzounéyé, e sua moglie, che aveva ordinato la chiusura delle scuole in tutti i villaggi interessati dai combattimenti. Diverse decine di persone sono rimaste uccise. Non se ne conosce il numero esatto perché i loro corpi sono stati sepolti in fosse comuni. Un portavoce dell’Upc ha smentito che il suo gruppo abbia perpetrato gli assalti, affermando che sono stati commessi da «banditi». Ma fonti della Chiesa locale, che per motivi di sicurezza hanno chiesto l’anonimato, ribadiscono che sono stati i membri dell’Upc a commettere le violenze.
Centrafrica – Imam e vescovo: «Condanniamo la morte di don Joseph»
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