Centrafrica: invalidati i decreti per la modifica della Costituzione, una speranza per il futuro?

di claudia
Faustin-Archange Touadera

di Céline Camoin

Venerdì scorso, la Corte costituzionale centrafricana ha invalidato i decreti per l’istituzione di un comitato per la modifica della Costituzione, su impulso del presidente della repubblica, Faustin-Archange Touadera. Tale decisione “rappresenta un segnale di speranza sulla fattibilità di una reale separazione di poteri nei Paesi africani” ha detto l’analista politico del Camerun – Paese limitrofe del Centrafrica e molto attento alle dinamiche del vicino – Aristide Mono, nella sua cronaca quotidiana per l’emittente privata Equinoxe.

“Sfortunatamente per quest’ultimo – commenta Mono – la corte costituzionale, guidata dalla professoressa di diritto Danielle Darlan, è stata imperiale. Ha detto di no. Ha ascoltato la voce dell’opposizione, la voce della legge, la voce della sua coscienza”, sottolinea l’analista. Mono spiega anche che alcuni, come i membri della piattaforma pro-presidenziale Galaxie Nationale di Blaise Didacien Kossimatchi, pensano che abbia ascoltato piuttosto la voce della Francia, che “non vede di buon occhio la perdita del suo monopolio neocoloniale sul Paese, una perdita causata dall’invasione da parte di un’altra forza neocoloniale, vale a dire la Russia e la sua compagnia di mercenari Wagner”.

Ma qualunque sia stata la logica per invalidare questo progetto di emendamento, “il fatto è che la magistratura si è opposta al potere esecutivo, in particolare al potere presidenziale. Questa è una delle rare volte in cui vediamo, in una democrazia fallita, il potere esecutivo subire una tale doccia fredda, una tale battuta d’arresto, essere pubblicamente umiliato”, osserva il commentatore.

Le marce a sostegno della modifica della Costituzione erano già state attivate “​​per far credere all’opinione pubblica che il popolo centrafricano ha il dal desiderio di vedere il presidente morire al potere come i suoi vicini fossili”, dice ancora Mono, che senza nominarlo, allude sicuramente al presidente del suo Paese, Paul Biya, che all’età di 90 anni, da 40, tiene le redini del potere.

Aristide Mono ricorda che è impossibile avere uno Stato di diritto senza separazione dei poteri. “Nelle democrazie abortite, la voce del presidente della Repubblica, capo di stato o capo di un colpo di stato armato o costituzionale, ha una voce preponderante sugli altri poteri. (…) Tuttavia, la Repubblica Centrafricana, che è anch’essa una democrazia abortita, ha appena dimostrato che possono esserci voci dissonanti o addirittura dissidi. Ha appena dimostrato che ci sono uomini e donne carismatici nella galassia dittatoriale dell’Africa”. La Corte costituzionale centrafricana, insiste, “ha detto di no alla manomissione della Costituzione per uso personale (…) Danielle Darlan ha appena ricordato cosa significa essere professoressa universitaria”.

Il presidente centrafricano sta cercando da diversi mesi di rivedere la Costituzione per eliminare il limite di due mandati presidenziali, che gli impedisce di chiedere un terzo mandato nel 2025. Il Movimento dei Cuori Uniti (Mcu), il suo partito politico, aveva già tentato a marzo di introdurre questa revisione durante un “dialogo repubblicano” che escludeva la ribellione e che è stato boicottato dalla maggior parte dell’opposizione, prima di essere costretto a rinunciare a causa della forte resistenza dell’opposizione e della società civile.

Il 26 agosto, Faustin-Archange Touadera ha istituito un comitato di 53 membri “in rappresentanza di tutte le correnti di opinione”, con il compito di redigere una nuova costituzione. Ma il Bloc républicain pour la défense de la Constitution (Brdc), una coalizione dei principali partiti di opposizione, ha presentato un ricorso alla Corte costituzionale per contestare il decreto di creazione del comitato.

Touadera è stato rieletto nel dicembre 2020 con il 53,16% dei voti in un’elezione controversa durante la quale l’affluenza alle urne è stata limitata al 32,25%, a causa del clima di insicurezza nel Paese.

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