La Corte costituzionale centrafricana ha invalidato il decreto presidenziale che istituisce un comitato per la stesura di una nuova Costituzione, in seguito a un ricorso dell’opposizione, che accusa il presidente Faustin-Archange Touadéra di voler modificare il testo per candidarsi a un terzo mandato. “Il decreto è incostituzionale e invalidato”, hanno deciso i giudici della Corte Suprema in un discorso trasmesso in diretta dalla radio nazionale e ripreso dai media locali.
La Corte ha motivato la sua decisione con l’assenza di un Senato. Le elezioni comunali previste per settembre sono state annullate per mancanza di fondi per la loro organizzazione. I sindaci eletti avrebbero dovuto nominare i senatori. La più alta corte della Repubblica Centrafricana ha inoltre stabilito che il capo di Stato non può emendare la Costituzione in violazione del giuramento prestato al momento del suo insediamento.
Quest’ultimo aveva dichiarato: “Giuro davanti a Dio e alla nazione di osservare scrupolosamente la Costituzione (…) di non esercitare mai i poteri conferitimi dalla Costituzione per fini personali né di rivedere il numero e la durata del mio mandato”.
Il presidente centrafricano sta cercando da diversi mesi di rivedere la Costituzione per eliminare il limite di due mandati presidenziali che gli impedisce di chiedere un terzo mandato nel 2025. Il Movimento dei Cuori Uniti (Mcu), il suo partito politico, aveva già tentato a marzo di introdurre questa revisione durante un “dialogo repubblicano” che escludeva la ribellione e che è stato boicottato dalla maggior parte dell’opposizione, prima di essere costretto a rinunciare a causa della forte resistenza dell’opposizione e della società civile.
Il 26 agosto, Faustin-Archange Touadéra ha istituito un comitato di 53 membri “in rappresentanza di tutte le correnti di opinione”, con il compito di redigere una nuova costituzione. Ma il Bloc républicain pour la défense de la Constitution (Brdc), una coalizione dei principali partiti di opposizione, ha presentato un ricorso alla Corte costituzionale per contestare il decreto di creazione del comitato.
Touadéra è stato rieletto nel dicembre 2020 con il 53,16% dei voti in un’elezione controversa durante la quale l’affluenza alle urne è stata limitata al 32,25%, a causa del clima di insicurezza nel Paese.