Più di 10.000 case sono state distrutte e 60.000 persone sono rimaste senza tetto a causa delle gravi inondazioni che hanno colpito la Repubblica Centrafricana. Lo hanno dichiarato i responsabili di alcune organizzazioni internazionali che operano nel Paese. Le inondazioni sono così gravi che in alcune parti della capitale Bangui l’unico mezzo per muoversi è la canoa.
Le persone cercano rifugio in aree sopraelevate più sicure, ma che con le ore sono sempre più sovraffollate. Le organizzazioni internazionali temono focolai di malattie trasmesse dall’acqua. È il colera a far temere di più i medici.
La Repubblica Centrafricana è una delle nazioni più povere al mondo. Più della metà della popolazione ha bisogno di sostegno umanitario e centinaia di migliaia di persone sono sfollate a causa dell’instabilità politica.
In questo contesto, le Nazioni Unite hanno rinnovato il mandato alla Minusca, la missione Onu nel Paese. I caschi blu avranno il compito di garantire il corretto funzionamento delle elezioni che si terranno nel dicembre 2020, le prime dopo la firma dell’accordo di pace di Khartoum nel febbraio 2019. Da allora, la violenza è notevolmente diminuita di intensità. anche se i gruppi si scontrano ancora sporadicamente.