Centrafrica: nuova Costituzione, domani gli elettori al voto

di claudia

Domani gli elettori della Repubblica Centrafricana si recheranno alle urne per votare un referendum su una bozza di nuova Costituzione, con modifiche che se approvate darebbero al presidente Faustin Archange Touadéra la possibilità di candidarsi per un terzo mandato.

Touadéra è stato eletto nel 2016 e rieletto nel 2020 ma dopo un’elezione segnata da violenze, accuse di frode e interrotta da gruppi armati ribelli. Protetto dai mercenari della società di sicurezza privata russa Wagner sin dal 2018, il capo dello Stato centrafricano è accusato dall’opposizione e dai ribelli di voler diventare “presidente a vita”. I seggi elettorali apriranno in tutto il Paese alle 6:00 e chiuderanno alle 16 e sono chiamati ad esprimersi circa 1,9 milioni di elettori. I risultati provvisori dovranno essere pubblicati entro otto giorni e la Corte costituzionale annuncerà i risultati definitivi il 27 agosto. Tuttavia, il dibattito sulla nuova Costituzione è fioco tra la popolazione centrafricana e il referendum non sembra essere una priorità per la maggior parte delle persone.

La nuova costituzione estende notevolmente la durata del mandato presidenziale, da cinque a sette anni, e abolisce il limite di mandato. I principali partiti di opposizione e le organizzazioni della società civile, così come i gruppi ribelli armati, hanno chiesto il boicottaggio del voto: “Siamo di fronte a un colpo di stato costituzionale, l’obiettivo della non limitazione del mandato è semplicemente aprire al potere per la vita” ha dichiarato all’Afp l’oppositore Martin Ziguélé, presidente del Movimento popolare di liberazione dell’Africa centrale (Mlpc).

Nel settembre 2022, la Corte costituzionale ha inflitto una battuta d’arresto al processo di nuova Costituzione annullando l’istituzione di un Comitato incaricato di redigerla. La presidente della Corte costituzionale, Danièle Darlan, è diventata oggetto di una violenta campagna di denigrazione da parte dei sostenitori del regime e a gennaio il governo ha costretto Darlan ad andare in pensione. Il resto della campagna referendaria si è svolto in un clima pesante, con funzionari del governo centrafricano hanno minacciato e molestato gli oppositori del referendum e i divieti di manifestare contro l’iniziativa referendaria.

Sono pochi i dubbi sulla vittoria del sì: l’opposizione annuncia l’assenza di liste elettorali e la totale non-indipendenza delle istituzioni di sorveglianza elettorale. La sicurezza dei 5.400 uffici elettorali sarà garantita dalle Forze armate centrafricane, dagli uomini del Wagner che nelle ultime settimane hanno effettuato una turnazione di personale massiccia e da Russia e Rwanda, non è chiaro in che formula di cooperazione. Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la consegna gratuita di grano alla Repubblica Centrafricana, un annuncio che potrebbe avere un peso nell’orientare l’elettorato al voto di domenica.

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