Il primo processo in programma per oggi del Tribunale penale speciale (Cps, acronimo di Corte penale speciale) del Centrafrica, creato sette anni fa, è stato rinviato non appena l’udienza si è aperta. Lo riferisce Radio France Internationale (Rfi) definendo il tanto atteso procedimento “uno sparo nel buio”.
Il Cps, una giurisdizione mista composta da magistrati nazionali e internazionali incaricati di giudicare i crimini più gravi commessi nel Paese dal 2003, avrebbe dovuto tenere la sua prima udienza oggi contro Issa Sallet Adoum, Tahir Mahamat e Ousman Yaouba, perseguiti per il loro presunto ruolo nelle atrocità commesse in due villaggi della provincia di Paoua, nel nord-ovest del Centrafrica. Secondo Human rights watch (Hrw) nel maggio 2019 avrebbero partecipato al massacro di 46 civili commesso dalla milizia 3R.
Nel dicembre 2021, nel corso della sua prima udienza pubblica, la Camera istruttoria del Tribunale ha respinto i ricorsi dei tre imputati e ha rinviato la causa in giudizio. I tre sono stati consegnati alla Corte penale speciale dal loro leader Sidiki Abbas, all’epoca firmatario dell’accordo di pace di Khartoum, che è poi morto nel novembre 2020 negli scontri quando si unì alla coalizione armata anti-Touadera.
Rfi precisa che il rinvio è dovuto all’assenza degli avvocati della difesa davanti al Cps che avrebbero “disertato all’ultimo momento” provocando “sorpresa e incomprensione” in aula.
L’udienza è stata rinviata al 25 aprile. Secondo le voci che circolano attualmente fuori dall’aula intercettate da Rfi, il motivo sarebbe un disaccordo sul loro compenso. Ora il tribunale può nominare altri difensori pubblici, come richiesto dall’accusa, o negoziare il loro ritorno