L’eliminazione dell’embargo sull’estrazione e la vendita di diamanti e pietre preziose provenienti dalla Repubblica Centrafricana (Rca) è merito, anche, di Vladimir Putin. È quanto emerge dal messaggio di gratitudine che il presidente centrafricano Faustine Archange Touadera ha inviato al suo omologo russo Vladimir Putin, riferita da una nota sul suo account Telegram dall’ambasciata russa in Rca.
L’embargo sui diamanti di sangue centrafricani è stato revocato il 15 novembre durante la riunione plenaria del Kimberley process a Dubai, negli Emirati arabi uniti. Touadera ha sottolineato in particolare il contributo del ministro delle finanze russo Anton Siluanov e degli esperti russi che lavorano in Rca. Questi ultimi, in particolare, secondo quanto riferisce l’ambasciata russa a Bangui sono stati arruolati per “ripristinare la pace e la sicurezza nel Paese” e sono, verosimilmente, gli ex-Wagner che fanno da consiglieri presidenziali per la sicurezza nazionale e che si occupano attualmente della messa in sicurezza delle aree ribelli e della smobilitazione delle milizie.
“L’eliminazione delle restrizioni al commercio di pietre preziose creerà condizioni favorevoli per lo sviluppo economico stabile della Repubblica Centrafricana e garantirà un aumento del tenore di vita della popolazione” ha detto Touadera a Putin nel suo messaggio.
Sono sempre più stretti i legami tra Bangui e Mosca: la scorsa settimana, durante una telefonata tra Touadera e Putin, i due presidenti si sono scambiati opinioni sulla lotta al terrorismo e sul mantenimento della stabilità in Repubblica centrafricana (Rca): Putin ha ribadito l’impegno della Russia nel sostenere l’economia, la sovranità e la sicurezza della Rca e Touadera ha espresso “gratitudine” per l’assistenza fornita dalla Russia in materia di sicurezza. Russia e Rca hanno legami, proprio nel settore della sicurezza, molto stretti e da tempo, ricorda spesso l’ambasciatore russo nella Repubblica Centrafricana Alexander Bikantov, Mosca e Bangui discutono della creazione di una base militare russa nella Repubblica Centrafricana. Bangui, inoltre, a gennaio è stata tra i beneficiari del grano donato dalla Russia, 50.000 tonnellate secondo le autorità di entrambi i Paesi. Nel 2020, i mercenari russi del gruppo Wagner hanno respinto l’assedio delle milizie su Bangui e, da quel momento, restano il principale partner nel campo della sicurezza del governo centrafricano.
L’embargo sull’esportazione di diamanti centrafricani era stato introdotto nel 2013 ed è stato parzialmente revocato già nel 2016, quando a Bangui fu consentito fornire diamanti estratti in cinque zone del Paese non interessate da conflitti: il processo di Kimberley è un’iniziativa internazionale sotto l’egida delle Nazioni unite, che riunisce rappresentanti di 85 paesi produttori o raffinatori di diamanti. Il suo obiettivo è escludere i diamanti estratti nelle zone di conflitto armato dai canali commerciali internazionali.
La scorsa settimana, l’incaricato d’affari russo nella Repubblica centrafricana, Gennady Dominyak, ha detto che Bangui si sarebbe detta interessata a dare seguito alla proposta russa di creare una borsa interna ai Brics per i metalli preziosi.