Centrafrica, stop allo sciopero contro Wagner ma il terrore rimane

di claudia

Nel quartiere PK5 di Bangui, in Centrafrica, le attività economiche sono riprese a metà settimana dopo diversi giorni di protesta da parte dei negozianti che avevano iniziato uno sciopero venerdì scorso per protestare contro l’aumento degli arresti delle ultime settimane considerati dalla popolazione arbitrari. Gli arresti – denunciano gli abitanti – sarebbero stati eseguiti da agenti di polizia, soldati e mercenari russi del gruppo Wagner. Radio France Internationale (Rfi) ha appreso che le persone prese di mira verrebbero portate via nel cuore della notte, violentate e rilasciate in cambio di denaro.

Rfi riferisce che secondo diversi testimoni del PK5, i mercenari di Wagner arrivano a casa delle vittime dopo il tramonto. Un uomo il cui zio è stato rapito e maltrattato per 24 ore la scorsa settimana ha detto all’emittente francese, a condizione di anonimato: “Alle 23, lo zio ha aperto la porta, hanno perquisito tutta la casa, non hanno trovato nulla. Lo hanno portato al campo Roux e poi sono saliti sulla collina fino all’ex ufficio immigrazione. Lo hanno torturato, frustato e colpito nella zona pettorale. Quando è arrivato, vomitava sangue, è stato portato in ospedale e ora è in cura”.

Alle famiglie viene chiesto di pagare da 150.000 (circa 230 euro) a 5 milioni di franchi Cfa (oltre 7.600 euro).  “Ti torturano, ti mettono il telefono in linea, i genitori ascoltano le tue urla, i tuoi pianti, per fornire le risorse necessarie a negoziare il tuo rilascio il più rapidamente possibile. Non passiamo la notte al PK5, siamo costretti a rifugiarci altrove, torniamo solo di giorno per vendere la nostra merce, e di notte ci nascondiamo altrove”.

Da Rfi si apprende anche che il governo avrebbe verificato i fatti denunciati dagli abitanti del quartiere di Bangui. Secondo le autorità queste accuse fanno parte di una “campagna per denigrare l’azione della forze armate centrafricane (Faca) e dei collaboratori russi nel Paese”.

“Ci sono uomini in uniforme che sono stati effettivamente sanzionati per una serie di cose. Ma sappiamo che si sta decidendo di sabotare il lavoro delle nostre forze di difesa e di sicurezza. Per questo chiediamo alla popolazione di vigilare e di non cedere alle manipolazioni”, ha dichiarato Albert Yaloké Mokpème, portavoce della presidenza. 

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