Centrafrica: Wagner esporta illegalmente diamanti di sangue

di Valentina Milani

Di Andrea Spinelli Barrile

Il gruppo paramilitare russo Wagner, che opera attivamente e in forma ufficiale in Repubblica Centrafricana in appoggio alle forze armate, avrebbe creato una società diamantifera, Diamville, ufficialmente intestata al cittadino centrafricano Bienvenu Patrick Setem Bonguende, ma di fatto controllata da Wagner. Bonguende sarebbe infatti stato l’autista di Dimitri Sytyi, un alto dirigente del gruppo Wagner sanzionato dal Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti e consigliere non ufficiale del presidente centrafricano, Faustin Archange Touadera.

Queste informazioni sono contenute in un’inchiesta giornalistica realizzata dallo European investigative collaborations (Eic), in collaborazione con All eyes on Wagner e The dossier center.

Diamville si occupa di esportazione di diamanti e, almeno ufficialmente, ha un volume di attività piuttosto modesto. Aperta nel 2019, l’azienda esporterebbe diamanti centrafricani verso l’Europa, via Belgio, pietre provenienti da zone di conflitto e, per questa ragione, non vendibili sul mercato ufficiale. Secondo l’inchiesta Wagner avrebbe rilevato parte del settore diamantifero locale tramite Diamville, costringendo i commercianti di diamanti centrafricani a vendere esclusivamente a loro o punendoli con rappresaglie. Diamville è accusata di operare in parti del Paese non autorizzate dal Kimberley process certification scheme, che è stato creato dalle Nazioni Unite nel 2003 per impedire ai diamanti estratti in zone di conflitto, noti dal grande pubblico internazionale come “diamanti insanguinati”, di entrare nei mercati internazionali. Per questa ragione le esportazioni di diamanti di Diamville sarebbero illegali.

Il Kimberly process è un accordo internazionale tra Stati, professionisti del settore diamantifero e organizzazioni della società civile istituito nel 2003 per combattere il commercio dei minerali insanguinati. Nell’accordo si elencano le zone della Repubblica centrafricana dalle quali è possibile estrarre i diamanti senza rischio di contribuire al conflitto armato che affligge il Paese: si tratta di otto prefetture tutte nella parte occidentale del Paese ma secondo l’inchiesta i diamanti venduti da Diamville provengono tutti dalle prefetture di Bangassou, Ouadda, Bria e Sam-Ouandja, quattro zone considerate off-limits dal Kimberly process. Ma non solo: Diamville avrebbe anche accesso a diamanti sequestrati dal Nucleo speciale antifrode del ministero delle Miniere centrafricano. Inoltre utilizzerebbe la corruzione e la violenza come strumento per convincere collezionisti e venditori a dare loro i diamanti: diversi testimoni infatti riferiscono che la presenza del gruppo Wagner nelle zone minerarie fa sì che spesso le popolazioni siano vittime di razzie e omicidi da parte dei paramilitari russi, che prendono i minerali e ammazzano le persone.

L’inchiesta rivela che la società ha esportato quasi 1.000 carati di diamanti tra ottobre 2019 e gennaio 2021. I diamanti, per un valore di 12 milioni di dollari, sono stati venduti a Dubai e ad Anversa, in Belgio, commercializzati tramite il market di Facebook a una clientela globale grazie a post e sponsorizzazioni ammiccanti verso il pubblico. L’interesse del gruppo Wagner per i minerali è già provato e parzialmente documentato, ma questa è la prima volta che viene individuata una società preposta alla vendita e all’esportazione di gemme legata alla galassia Yevgeny Prigozhin, molto vicino a Vladimir Putin e considerato il braccio armato non ufficiale del Cremlino in diverse zone di conflitto, come la Siria ma anche l’Ucraina.

Una delle pagine Facebook utilizzate per la vendita di diamanti estratti in Repubblica centrafricana era Lanadiamanter, gestita da una donna che si autodefiniva gemmologa e promuoveva “diamanti naturali”: nelle foto del marketplace si vedevano diamanti di diversa caratura e colore messi in vendita a prezzi vantaggiosi, ma anche la vita privata della donna. Prima che questa pagina fosse eliminata era possibile vedervi una mail di contatto, la stessa mail depositata nei documenti di iscrizione di Diamville al Registro delle imprese della Repubblica centrafricana. Secondo l’inchiesta la titolare della pagina Facebook sarebbe una cittadina russa, Svetlana Troitskaia, ingegnere fisico dei diamanti, per anni insegnante all’Università statale russa di prospezione geologica di Mosca. È lei stessa ad affermare, nel 2021, di aver portato avanti un progetto imprenditoriale tra Russia e Africa: ricerca, valutazione delle gemme, supporto tecnologico per la lavorazione dei diamanti grezzi, import export, queste le attività da lei citate sui social, dove è lei stessa a citare Diamville.

Nel 2020 il ministro delle Miniere centrafricano, intervistato dal media russo Sputnik, aveva ammesso che Diamville, che ha un piccolo e discreto ufficio a Bangui, era un’azienda russa.

Wagner è già stata protagonista di una vicenda simile, sempre in Repubblica centrafricana: Bois Rouge, società sempre fondata nel 2019, era un veicolo del gruppo per commercializzare illegalmente legname esotico in cambio dell’invio di mercenari nelle zone di conflitto. Diamville e Bois Rouge sono state iscritte nel registro delle imprese centrafricano lo stesso giorno, il 28 marzo 2019, e i rispettivi amministratori sono amici sui social.

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