Senegalese di origine, siciliana per adozione, madre di quattro figli e chef di un ristorante che le ha permesso di mettere in campo, o per meglio dire sulla tavola, tutta la sua passione e il suo savoir-faire culinario. Si chiama Mareme Cissè, sostituisce il classico cappello da chef con un elegante moussor alla senegalese e ci delizia con i piatti che attingono alla cultura delle sue radici e del territorio in cui vive oggi: l’Italia, la Sicilia.
Arrivata in Italia nel 2004, Mareme inizia a preparare stuzzicanti specialità senegalesi (le fattaya, deliziosi saccottini di pasta ripieni di carne o pesce con salsa di cipolle e pomodoro, oppure gli acra, polpettine fritte di farina di ceci) e a proporle nel menù dell’aperitivo in un bar di Agrigento. Il passaparola della bontà delle sue pietanze e la curiosità di assaggiarle iniziano presto a diffondersi, fino al suo incontro con Carmelo Roccaro, Presidente della cooperativa sociale Alkharub. Mareme decide di entrare nella cooperativa dopo aver partecipato a una serata di raccolta fondi: da lì a breve diventerà la cuoca del ristorante Ginger People&Food, creato proprio da Alkharub per diffondere culture gastronomiche diverse e di qualità, e nello stesso tempo formare e avviare professionalmente persone in condizioni di svantaggio.
«È un lavoro in cui credo molto», ci spiega Mareme Cissè, all’inizio avevo tante difficoltà, le persone hanno il pregiudizio nei confronti della cucina africana, pensano ad esempio che sia sempre piccante…effettivamente spesso lo è, ma io cerco di trovare l’armonia affinchè anche qui tutti possano gustarla. Faccio cucina afro-siciliana, rivisito i piatti delle due culture…preparo ad esempio un piatto senegalese con un tocco italiano, o viceversa». In alternativa, Mareme crea piatti in modo fantasioso e originale con gli ingredienti che il territorio siculo offre, come il “cestino di verdure” (nella foto).
Con la sua maestria, nel 2017 Mareme si è aggiudicata il premio del Couscous Fest di San Vito Lo Capo per la ricetta più originale, mentre nel 2019 ha vinto il World Couscous Champonship di San Vito Lo Capo (dove rappresentava il Senegal con il Couscous di “Falilou”, il nome di suo figlio) e Cuochi d’Italia di Tv8: in queste occasioni la cuoca ha sbaragliato chef provenienti da tutto il mondo. Nel 2018, inoltre, con la sua cucina Mareme ha fatto vincere al Ginger People&Food il Premio Bezzo, riconoscimento sulla qualità di una ristorazione sostenibile da un punto di vista ambientale, economico e sociale. «Questo premio ha fatto vincere anche alla città di Agrigento un assegno per una ricerca sulla qualità dell’alimentazione percepita sul territorio, condotta dall’Università di Palermo», specifica la cuoca. Che di sogni nel cassetto non è certo priva: «il mio progetto sarebbe quello di far nascere tanti altri “Ginger”. Inoltre, quando i miei figli saranno adulti e autonomi, mi piacerebbe tornare in Senegal e aiutare le donne lì. Io credo nell’immigrazione di ritorno. Ad un certo punto alcune persone restano nel Paese che le ha accolte, altre rientrano. Le difficoltà a realizzare progetti in Africa ci sono…ma se ci credi davvero vai avanti».
(Luciana De Michele)