Il tribunale speciale africano di Dakar ha confermato la condanna all’ergastolo stabilita nel 2016 per l’ex presidente del Ciad, Hissène Habré, responsabile di crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
Salito al potere nel 1982 dopo aver rovesciato Goukouni Oueddei. Habré ha subito acquisito l’immagine di dittatore abolendo la carica di primo ministro, costituendo la polizia politica e trasformando i paramilitari delle Fan in armata regolare.
In particolare a questo due gruppi sono attribuite torture ed esecuzioni sommarie, e si stima che durante la presidenza del “Pinochet africano” (1982 – 1990) almeno 40mila persone siano state uccise, soprattutto oppositori politici, e che 200mila siano state torturate.
Nel 1983 il governo di transizione estromesso da Habré si rifugiò in Libia ed ebbe inizio la “Guerra delle Toyota”, che comportò l’occupazione del nord del Ciad da parte dei militari di Muammar Gheddafi fino al 1987, quando Habré, grazie all’ausilio dei francesi, riuscì a riprendere il controllo del territorio.
Il 1 dicembre 1990 il regime di Habré è stato a sua volta rovesciato da Idriss Déby Itno, e l’ex presidente ha riparato in Senegal.
La relazione della commissione d’inchiesta per il processo ha riconosciuto circa 80mila orfani prodotti dal terrore del regime di Habré.
(29/04/2017 Fonte: Notizie Geopolitiche)
Ciad – Confermato l’ergastolo per Hissène Habré
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