Il governo di transizione del Ciad e una trentina di movimenti politico-militari hanno firmato ieri l’accordo di pace di Doha dopo cinque mesi di colloqui mediati dal Qatar. Secondo il sito ciadiano Alwihda Info, l’intesa prevede un cessate il fuoco generale che entra in vigore al momento della firma.
Il Consiglio militare di transizione (Cmt) si impegna a non intraprendere alcuna operazione militare o di polizia contro i movimenti politico-militari firmatari; dal canto loro, i movimenti si impegnano a non intraprendere alcuna intrusione, azione armata o attacco di alcun genere nei confronti del Cmt.
Le parti concordano sull’avvio di un programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione (Ddr). Concordano sull’adozione e l’applicazione di una legge di amnistia per tutte le condanne relative alla partecipazione a ribellioni e/o attacchi alla sicurezza dello Stato. Le parti si sono messe d’accordo su misure volte a garantire l’incolumità fisica dei membri dei movimenti politico-militari firmatari, dei loro beni e dei loro parenti, al loro ritorno in Ciad.
I movimenti rinunciano definitivamente alla lotta armata e all’uso della violenza in tutte le sue forme. L’accordo prevede l’interruzione il reclutamento di nuovi combattenti e la dichiarazione del numero effettivo, comprese le armi. Si prevede anche la liberazione reciproca delle forze di difesa e sicurezza e dei combattenti fatti prigionieri durante i vari scontri.
L’accordo comporta l’inserimento nell’ordine del giorno del Comitato Organizzatore del dialogo nazionale inclusivo di 20 temi tra cui la riforma dell’esercito, la revisione della Carta transitoria, l’ineleggibilità dei membri degli organi di transizione nel primo post-transizione.
L’accordo menziona lo svolgimento, quanto prima a N’Djamena, del dialogo nazionale inclusivo, le cui risoluzioni saranno vincolanti. L’avvio di tale dialogo inclusivo è in programma per il 20 agosto prossimo.
Il Fact, uno dei principali gruppi ribelli, ritenuto responsabile dell’uccisione dell’ex presidente Idriss Deby Itno a seguito di ferite sul campo di battaglia, ha fatto sapere ieri che rifiutava l’accordo, a causa della mancata presa in considerazione di alcune loro richieste. Il Fact dice, però, che rimane “disponibile al dialogo ovunque e sempre”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha elogiato l’accordo di pace firmato a Doha (Qatar). In un discorso preregistrato diffuso ieri, durante la cerimonia della firma dell’accordo, Antonio Guterres ha elogiato la mediazione dello Stato del Qatar nella conclusione dell’accordo di pace di Doha.
L’accordo di Doha “contribuirà alla formazione di una visione comune per un futuro promettente per la Repubblica del Ciad. Il raggiungimento della riconciliazione nazionale ciadiana è anche una pietra angolare per stabilire sicurezza, pace e stabilità nella regione”, ha commentato Al Khulaifi, assistente del ministro degli Esteri del Qatar. “L’unico modo è condurre un dialogo costruttivo al tavolo dei negoziati per raggiungere un accordo politico globale tra i popoli del Ciad. Il Qatar non ha esitato ad accettare la mediazione e ad accogliere i negoziati tra le parti ciadiane”, ha precisato.
La firma dell’accordo arriva dopo cinque mesi di trattative. “Oggi, cinque mesi dopo, assistiamo alla fine del dialogo ciadiano tra governo e movimenti armati”, ha osservato Moussa Faki Mahamat, presidente della Commissione dell’Unione africana. Quasi quaranta movimenti politico-militari su 59 hanno accettato di firmare l’accordo, secondo Alwihda.