Ciad, lo spettacolare concorso di bellezza dei nomadi Wodaabe

di claudia

All’interno della galassia fulani (gruppo etnico diffuso dal Senegal all’Etiopia e che conta circa 6.000.000 persone) esiste un sotto gruppo nomade che lega ancora il proprio ritmo giornaliero alla transumanza delle grandi mandrie di zebù in cerca di pascoli: sono i nomadi Wodaabe (non chiamiamoli Bororo, termine con forte connotazione dispregiativa), profondamente legati all’animismo, benché musulmani, vivono in continuo movimento seguendo l’antico codice di comportamento del Pulakku. Ossessionati dalla ricerca del miglior pascolo per la mandria dalla cui salute dipende, con un effetto domino, il benessere del clan, schiacciati da un’agricoltura che cresce azzerando i loro corridoi di passaggio, vivono ormai relegati in uno spicchio di Sahel denso e quasi impenetrabile, tra Camerun, Ciad e Centrafrica.

Un popolo nobile e fiero, che nel suo perpetuo movimento si concede ogni anno, dopo la stagione delle piogge, un momento di pausa per mettere in scena uno dei più singolari riti dell’Africa: il Gerewol, la festa che celebra la bellezza dei giovani pastori. Nel cuore della bush del Ciad, giovani uomini in età da matrimonio si truccano come modelle con colori sgargianti, piume, vestiti di pregio, e sfilano in canti e danze dai ritmi lenti e sinuosi per colpire i cuori delle ragazze.

Per vivere da vicino il fascino di questo festoso raduno e incredibile concorso di bellezza dei nomadi woodaade, non resta che prenotare il proprio posto per il viaggio di 9 giorni, con partenza l’8 di ottobre, organizzato da Spazi d’Avventura, tour operator italiano che dal 1977 invita a scoprire la magia seducente del Sahara.

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