Ciad: rinforzi militari al confine centrafricano

di Valentina Milani

Da qualche giorno il governo ciadiano invia rinforzi nella zona di confine con la Repubblica Centrafricana, teatro, domenica 30 maggio, di un episodio in cui sono stati uccisi sei soldati ciadiani. Lo riferisce Radio France Internationale, secondo cui ci sarebbe stato anche uno scontro a fuoco tra i due eserciti mercoledì mattina. Eppure, la tensione diplomatica sembra scesa, dopo che Bangui, attraverso una delegazione ufficiale inviata a N’Djamena, ha chiesto scusa per quanto successo. Martedì sera le due parti hanno firmato un comunicato congiunto in cui la Repubblica Centrafricana ha riconosciuto l’attacco al territorio ciadiano.

Secondo il portavoce del governo ciadiano Abderrahman Koulamallah,  il dispiegamento dei rinforzi ha un duplice obiettivo: mettere in sicurezza il confine con la Repubblica Centrafricana e inviare un messaggio forte a tutti coloro che “sarebbero tentati di riattraversare il nostro confine”.

Mahamat Zene Cherif, ministro degli Esteri del Ciad, in un’intervista alla televisione ciadiana, ha ribadito la gravità dell’incidente. Secondo lui, l’attacco al posto di frontiera ciadiano nel villaggio di Sourou non è stato un attacco banale, poiché è stato condotto da “una forza ben preparata, con armature e persino droni.” Secondo lui, per quanto riguarda il Ciad, il più importante nell’immediato futuro, “è fare luce su questo attentato al fine di individuarne la responsabilità, perché non si può passare un tratto di penna su morti, feriti, danni materiali”, ha detto il ministro, che ha duramente condannato l’attacco all’indomani dei fatti.

Il ministro ha precisato che praticamente l’intero villaggio di Sourou è stato dato alle fiamme, e che alcuni dei soldati ciadiani che sono stati fatti prigionieri sono stati giustiziati oltre il confine. “Questo atto è estremamente grave. È difficile dimenticarlo”, ha insistito.

La versione della Repubblica Centrafricana invece narra di un malinteso e non di un agguato pianificato. Le truppe di Bangui avrebbero avuto nel mirino un gruppo di ribelli vicino al confine con il Ciad e hanno sconfinato per inseguirli, quando si sono trovati davanti l’esercito ciadiano. La Repubblica Centrafricana riconosce “scambi di fuoco da entrambe le parti” mentre le forze armate inseguivano ribelli al confine con il Ciad. Accusa la ribellione attiva in Centrafrica, la coalizione di milizie Cpc, di essere responsabile dell’incidente. “Nel perseguimento degli elementi della Cpc al confine, domenica 30 maggio 2021, si sono verificati scontri a fuoco da entrambe le parti. Il governo della Repubblica Centrafricana condanna il modus operandi della Cpc, che attua attacchi alle popolazioni centrafricane prima di attraversare il confine”, deplora Ange Maxime Kazagui.

I due Paesi hanno concordato la creazione di una commissione l’inchiesta indipendente, imparziale e internazionale. 

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