Ciclone Ana in Malawi, l’appello di Coopi: “aiutiamo la popolazione più colpita”

di claudia

Il 24 gennaio il ciclone Ana si è abbattuto sul Malawi meridionale e, secondo i primi dati, ha colpito 20 Distretti (su 28), provocando danni ingenti a più di 870.000 persone e lo sfollamento di 100.000 individui. La devastazione maggiore è avvenuta nei distretti di Chikwawa e Nsanjie, ancora oggi sott’acqua, dove opera la ong italiana Coopi – Cooperazione Internazionale.

Il 21 gennaio 2022, una depressione tropicale che si è formata a nord-est del Madagascar nell’Oceano Indiano ha attraversato il Canale di Mozambico dove si è intensificata sviluppandosi in una tempesta tropicale moderata (chiamata Ana) domenica 23 gennaio 2022. Ana ha fatto “landfall” in Mozambico alle ore 12.00 circa di lunedì 24 gennaio 2022 e successivamente si è diretta verso il Malawi meridionale, lasciando dietro di sé perdite devastanti in termini di vite umane e distruzioni su larga scala di beni e infrastrutture. Piogge torrenziali e venti hanno devastato l’intera regione meridionale, con stazioni meteorologiche a Chikwawa che hanno registrato precipitazioni di oltre 300 mm in meno di 24 ore. Il 26 gennaio, quando i primi rapporti hanno iniziato ad arrivare dai distretti, il presidente del Malawi ha dichiarato lo stato di calamità nazionale.

Non appena il Dipartimento del Cambiamento Climatico e dei Servizi Meteorologici ha emesso l’allerta, Coopi ha provveduto a diffondere notizie sulla tempesta tropicale attraverso le radio locali e i comitati di protezione civile, al fine di avvertire le comunità del ciclone in arrivo e delle necessarie misure precauzionali da prendere.

Le valutazioni rapide condotte dai Comitati Distrettuali per la Protezione Civile, con il supporto cruciale di Coopi e di altri partner, finora hanno confermato che 460.000 persone sono state colpite, di cui 73.000 si sono rifugiate nei campi per sfollati.

Le operazioni di ricerca e salvataggio sono ancora in corso. Chikwawa è il distretto che ha sofferto di più per il passaggio del ciclone, con danni estesi in tutte le dodici autorità tradizionali. Il numero delle famiglie colpite è stato stimato a più di 84.000, ma è probabile che aumenti, dato che le squadre di valutazione stanno iniziando solo ora ad essere dispiegate, e che i livelli dell’acqua hanno cominciato solo adesso a ritirarsi.

“La maggior parte delle case sono state completamente danneggiate e l’acqua, le fonti e le strutture sanitarie sono state contaminate, il che significa che nei prossimi giorni e settimane c’è un’alta probabilità di diffusione di malattie quali colera e malaria, dato che il Paese è ancora nel mezzo della stagione delle piogge”, spiega Giuseppe Valerio, capo missione di Coopi in Malawi. “Chikwawa e Nsanje” – precisa – “nella settimana dal 9 al 14 gennaio 2022 avevano già subito forti piogge che avevano devastato 3.136 ettari a Chikwawa, colpito 3.333 famiglie e sfollato 2.888 di loro. Pertanto, gli effetti del ciclone Ana avranno un effetto cumulativo negativo su distretti già in difficoltà”.

Coopi, in coordinamento con i Distretti e gli altri attori che partecipano alla risposta umanitaria, prevede di intervenire per rispondere ai bisogni più immediati delle popolazioni colpite, attraverso l’acquisto e la distribuzione di un kit per sopravvivenza neonati e infanti (copertina, cappellino per neonati cotone, calzini per neonati cotone, asciugamano, tutina per neonati, fascia per portare il bambino); materiali per la potabilizzazione dell’acqua e kit di prima necessità (sapone, sapone per bucato, spazzolino, dentifricio, asciugamani, assorbenti, carta igienica, ecc.); l’acquisto e distribuzione di beni essenziali per le persone che hanno perso le proprie abitazioni (per esempio, kit di costruzione: sega, chiodi, martello, corda, ecc.; utensili da cucina: pentola, tanica per portare/conservare acqua; piatti e posate; bicchieri; torce solari).

Per sostenere Coopi: http://sostieni.coopi.org/emergenza-malawi


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