1) Maimouna Ba, (foto di apertura) attivista del Burkina Faso, è tra i vincitori del Premio Nansen per i Rifugiati 2024, assegnato dall’UNHCR. Il riconoscimento globale è stato conferito alla suora brasiliana Rosita Milesi, mentre Maimouna Ba è stata premiata per il suo impegno in Africa. Ha aiutato oltre cento bambini sfollati a tornare a scuola e ha sostenuto più di quattrocento donne sfollate nel raggiungimento dell’indipendenza economica, contribuendo a migliorare significativamente le loro condizioni di vita.
2) Marocco, Rabat è stata scelta come capitale mondiale del libro nel 2026. Dopo Rio de Janeiro nel 2025, Rabat, capitale del Marocco, si è aggiudicata il titolo di capitale mondiale del libro per il 2026. L’industria del libro di Rabat è più fiorente che mai, sede di 54 case editrici, la terza più grande fiera internazionale del libro e dell’editoria in Africa, evento che attira ogni anno editori, scrittori, intellettuali e appassionati di libri da tutto il mondo arabo e da altri Paesi francofoni.
3) Il Grammy vinto da Ali Farka Touré è tornato a casa. Vinto dal musicista maliano Ali Farka Touré nel 1995 per l’album Talking Timbuktù, giudicato quell’anno “miglior album di world music”, il premio era scomparso e la famiglia Touré lo aveva denunciato a mezzo stampa chiedendone la restituzione. Il premio, in zinco e oro, era stato trafugato dal piccolo museo creato nella ex-residenza di Touré per onorarne la memoria.
4) La Tanzania guida l’Africa nella ripresa dell’industria del turismo dopo la pandemia di coronavirus, registrando la crescita maggiore del settore nei primi sette mesi del 2024. Lo si apprende da un comunicato dell’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni unite (Unwto), secondo cui le nazioni africane che per prime hanno riaperto le porte ai turisti sono anche quelle che mostrano i dati migliori.
5) Il 3 ottobre, i ministri della Cultura di Francia e Madagascar hanno avviato il processo di restituzione di alcuni resti umani sottratti durante il periodo coloniale francese. Tra i reperti richiesti dalle autorità malgasce vi è il cranio del re Toera, decapitato dalle truppe coloniali nel 1897, insieme a quelli di altri due leader dell’etnia sakalava. Attualmente, questi resti sono conservati presso il Musée de l’Homme di Parigi. Questo atto rappresenta un passo importante verso il riconoscimento delle ingiustizie del passato e la riconciliazione tra le due nazioni.