Cinquecentomila morti ogni anno a causa delle armi leggere in Africa

di claudia

di Céline Camoin

In Africa circolano oltre 40 milioni di armi leggere e di piccolo calibro che provocano cinquecentomila morti l’anno. Questo il dato ufficiale emerso ieri in occasione del lancio del mese dell’amnistia africana 2022. L’obiettivo di questa iniziativa continentale è quello di lavorare per mettere a tacere la circolazione di armi leggere nel continente entro il 2030. Ai detentori di armi illegali, si offre la possibilità di consegnarle volontariamente, in condizioni di anonimato. Successivamente, tali armi saranno distrutte.

Milioni di armi portatili, tanto piccole quanto devastanti, circolano a una velocità preoccupante nel continente. Spedite in Africa durante la Guerra Fredda come equipaggio per i combattenti anticoloniali, oggi sono finite nelle mani dei ribelli e delle milizie locali, usate dai terroristi e criminali. Il fenomeno ha una portata tale da aver portato, nel tentativo di contrastarlo, alla creazione di un mese dedicato al disarmo. Il mese dell’amnistia africana 2022 è stato lanciato ieri ufficialmente a Lomé, in Togo, dai membri del Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana (Ua), nel corso di una sessione presieduta dal ministro degli Esteri togolese, Robert Dussey. È la prima volta che una sessione del genere viene organizzata al di fuori di Addis Abeba (Etiopia), sede dell’Unione Africana.

“In altre parti del mondo, ci si preoccupa per le armi nucleari, ma nel continente africano sono le armi leggere a causare più danni. Sono usate dai terroristi per spaventare popolazioni, da pirati e da reti criminali transnazionali. Per questo è importante combattere i loro usi”, ha spiegato Anselme Yabouri, direttore del Centro regionale delle Nazioni Unite per la pace e il disarmo in Africa (Unrec)

Il mese dell’amnistia dell’Unione africana mira anche a promuovere i programmi di disarmo, smobilitazione e reintegrazione, nonché a incoraggiare la partecipazione della società civile africana, compresi i giovani e le donne, le organizzazioni non governative, le organizzazioni religiose, il settore privato e i media, a promuovere, tra le altre cose, la consegna di armi da fuoco illecite da parte di civili.

Partecipano ai lavori esperti membri del Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana provenienti da 15 Stati tra cui Burundi, Camerun, Congo, Gibuti, Gambia, Ghana, Marocco, Namibia, Senegal, Sud Africa, Tanzania, Tunisia, Uganda e Zimbabwe e Togo. Per l’evento sono mobilitati membri del corpo diplomatico accreditato in Togo, capi tradizionali, attori coinvolti nella lotta alla proliferazione e traffico di armi leggere e di piccolo calibro, organismi di supporto dell’Ua, nonché rappresentanti dei vari partner.

Le Nazioni Unite sostengono le iniziative dell’Unione Africana in conformità con il quadro di cooperazione esistente tra le due istituzioni nell’area della pace e della sicurezza.

Condividi

Altre letture correlate: