Il presidente delle Comore Azali Assoumani (nella foto) ha concesso ampi nuovi poteri al figlio, Nour el-Fath, consentendogli di intervenire in tutte le fasi del processo decisionale governativo, dopo averlo incaricato del coordinamento degli affari governativi il mese scorso.
Secondo un decreto presidenziale di questa settimana, nel suo ruolo el-Fath avrà in particolare il potere di valutare i ministri e di intervenire in tutte le fasi dell’esecuzione delle decisioni governative. La portavoce del governo Fatima Hamada ha affermato che il decreto presidenziale ha chiarito e formalizzato le prerogative di el-Fath in qualità di segretario generale.
Il quarantenne el-Fath ha lavorato come consigliere economico senior per Assoumani dal 2019, prima di assumere l’incarico di segretario generale del governo il 1° luglio.
Assoumani, 65 anni, la cui rielezione a gennaio è stata macchiata da accuse di frode elettorale, è stato accusato dagli oppositori nella nazione dell’Oceano Indiano di preparare il figlio a sostituirlo quando il suo mandato terminerà nel 2029. Il capo di Stato non ha commentato le accuse.
“Non c’è dubbio che il colonnello Azali Assoumani, concedendo prerogative presidenziali e costituzionali a suo figlio, stia preparando quest’ultimo a succedergli”, ha detto alla Reuters l’avvocato franco-comoriano Saïd Larifou, commentatore politico.
Assoumani è arrivato al potere per la prima volta nel 1999 attraverso un colpo di Stato e dal 2002 ha vinto quattro elezioni. Le riforme costituzionali del 2018 hanno esteso il requisito della rotazione della presidenza tra le tre isole principali che compongono l’arcipelago dell’Oceano Indiano da ogni cinque a 10 anni. El-Fath non sarebbe quindi idoneo a sostituire il padre alla fine del mandato presidenziale nel 2029, a meno che la costituzione non venga nuovamente modificata.