A una settimana dal referendum costituzionale nelle isole Comore, il clima del Paese è teso. Uno dei vicepresidenti, Moustoidrane Abdou, è scampato nella notte tra sabato a domenica a un attentato. Il presidente Azali Assoumani ha invitato i suoi avversari partecipare al voto e a fare una campagna serena per il «no» e ha dato loro appuntamento alle urne.
L’opposizione però ha accusato Assoumani di voler eliminare una serie di garanzie costituzionali assicurandosi allo stesso tempo maggiore potere e ha invitato a boicottare il voto.
I cittadini delle Comore saranno chiamati il prossimo 30 luglio a esprimersi su una vasta riforma costituzionale che, nel caso di una vittoria dei «sì», permetterà all’attuale capo di Stato di presentarsi per un secondo mandato rafforzando allo stesso tempo i suoi poteri.
Il progetto di riforma prevede di fatto un rafforzamento dei poteri del presidente dell’Unione delle Comore, che potrà per esempio concludere e ratificare accordi e trattati internazionali senza consultare il Parlamento. Consentirà inoltre di eliminare il vincolo del mandato unico e porterà alla soppressione delle cariche dei tre vice presidenti così come della Corte Costituzionale. Scomparirà inoltre la nozione di laicità dello Stato, nella Costituzione si dirà che ‘L’islam è la religione dello Stato’ e si farà un diretto riferimento alla tradizione sunnita.