Un tribunale kenyota ha condannato quattro repsonsabili dell’attacco all’Università di Garissa in cui sono state uccise circa 150 persone.
L’attacco all’ateneo è stato uno dei più sanguinosi commessi dalla milizia islamica somala al-Shabaab. Alle ore 5,30 del 2 aprile 2015, un gruppo di guerriglieri ha fatto irruzione nel campus di Garissa, utilizzando bombe e uccidendo i due addetti alla sorveglianza dell’ingresso. Una volta penetrati nella struttura, i guerriglieri si sono recati nel dormitorio dell’università, dove hanno svegliato gli studenti e chiesto loro che religione professassero: i cristiani sono stati uccisi immediatamente mentre i musulmani sono stati risparmiati. Le forze di polizia keniane sono riuscite a impossessarsi del campus dopo uno scontro a fuoco prolungatosi fino alla sera.
Secondo fonti investigative, lo stratega dell’operazione sarebbe il professor Mohamed Kuno, docente che ha insegnato nell’università oggetto dell’attacco e già ricercato dalla polizia. L’attacco sarebbe stato effettuato per ritorsione contro il governo kenyota, impegnato in Somalia contro gli estremisti islamici di al-Shabaab, autori di ripetuti attentati in territorio kenyota.