L’organizzazione non governativa Amnesty International ha invitato nei giorni scorsi i leader africani a dare priorità ai diritti umani e alla giustizia climatica nel vertice della Conferenza per il clima Cop28 che si è aperta il 30 novembre a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
Nella dichiarazione, l’ufficio per l’Africa orientale e meridionale di Amnesty International ha evidenziato la necessità che i leader politici africani garantiscano che il Fondo per le perdite e i danni “si occupi della protezione dei diritti umani”. Amnesty inoltre evidenzia lo spostamento dell’onere della riduzione delle emissioni di gas serra sui Paesi africani e in via di sviluppo “nonostante la responsabilità primaria sia delle nazioni sviluppate”.
Tigere Chagutah, direttrice regionale di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale, ha detto che l’organizzazione “invita i leader africani presenti alla Cop28 di Dubai a garantire che il Fondo per le perdite e i danni si concentri sulla protezione dei diritti umani”.
Secondo Amnesty, sebbene la Dichiarazione di Nairobi affonti con voce unificata le sfide climatiche dell’Africa, “alcune delle sue proposte non combattono efficacemente le emissioni che causano il cambiamento climatico né forniscono un sostegno adeguato a coloro che sono colpiti negativamente dal riscaldamento globale”: il vertice inaugurale sul clima in Africa, a Nairobi dal 4 al 6 settembre, culminato con la pubblicazione della Dichiarazione di Nairobi, simboleggia la posizione collettiva del continente e la preparazione per la Cop28.
Tuttavia, Amnesty International ha espresso preoccupazione per l’enfasi posta sul commercio del carbonio: questo approccio “ingiustamente” attribuisce una responsabilità significativa alle nazioni africane, i cui leader dovrebbero meglio sostenere una posizione politica circa un’equa distribuzione degli oneri e lavorare per ritenere i paesi sviluppati responsabili del loro contributo alla crisi climatica.
“La crescente intensità di siccità e inondazioni, così come l’innalzamento del livello del mare, ha portato a massicce violazioni dei diritti umani nel continente. Nonostante ciò, i leader africani non sono riusciti ad ancorare saldamente la Dichiarazione di Nairobi ai principi dei diritti umani, sia per affrontare che per proteggere i diritti umani” ha detto Samira Daoud, direttrice regionale di Amnesty International per l’Africa centrale e occidentale.
In particolare, Amnesty pone l’accento sul sostegno finanziario, esortando i leader africani a spingere per sovvenzioni piuttosto che prestiti per alleviare il peso del debito sul continente e per “rendere più facile per i paesi rispondere alla crisi climatica”.
La 28esima Conferenza delle parti (Cop28) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) si tiene a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, da oggi al 12 dicembre.