I conflitti continuano a guidare l’impennata dei livelli record di sfollati forzati in Africa, che si prevede raggiungeranno i 36 milioni alla fine del 2022, con un aumento del 12% rispetto all’anno scorso. Secondo l’Africa center for strategic studies, sono otto i Paesi che hanno contribuito maggiormente all’aumento dei casi nell’ultimo anno: Etiopia, Sud Sudan, Burkina Faso, Sudan, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Mozambico e Repubblica Centrafricana.
Lo sfollamento interno rimane la forma dominante di sfollamento forzato in tutto il continente, con circa 27 milioni di casi registrati. Secondo la medesima fonte, meno del 10% degli sfollati ha lo status di rifugiato, mentre circa l’1% è richiedente asilo.
Il centro regionale ha dichiarato che “la natura dispersiva dei conflitti africani oggi sottolinea la necessità di maggiori investimenti nella capacità diplomatica, di risoluzione dei conflitti e di costruzione della pace”.
Con l’Africa alle prese con conflitti interni alimentati da interventi stranieri e movimenti islamisti violenti, nonché con l’aumento dei prezzi di cibo ed energia, il continente ha bisogno di sforzi per la costruzione della pace “a livello subnazionale per elaborare le soluzioni locali necessarie”, raccomanda quindi l’Africa center.