Conflitto in Rd Congo, il Belgio alza i toni contro il Ruanda

di claudia
Maxime Prevot

La diplomazia belga ha alzato i toni contro il Ruanda, definendolo “aggressore” nella crisi nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), e chiedendo il ritiro delle sue truppe dal territorio congolese.

L’ex potenza coloniale della Rdc e del Ruanda chiede sanzioni contro Kigali. Il ministro degli Esteri belga Maxime Prevot (nella foto) è intervenuto sulla questione ieri davanti al parlamento belga. Ha menzionato la possibilità di utilizzare “la leva della cooperazione” con il Ruanda, prendendo in considerazione “la sospensione degli aiuti” per esprimere l’indignazione del Belgio per la situazione nell’Est della Rdc.

Il capo della diplomazia belga ha ricordato che la posizione del governo belga è stata chiara riguardo alla responsabilità del Ruanda nel sostenere il gruppo ribelle M23. “Possiamo davvero temere che Goma non sia la destinazione finale”, ha avvertito, sottolineando che il cessate il fuoco proclamato dall’M23 è stato rapidamente violato.

Prevot ha ribadito l’impegno del Belgio a promuovere presso l’Unione europea misure forti, tra cui “la sospensione del dialogo politico e di sicurezza con il Ruanda”, nonché la risoluzione del memorandum d’intesa sulle materie prime essenziali tra l’Unione europea e il Ruanda. Il ministro belga ha tuttavia insistito sul fatto che la soluzione alla crisi nell’Est della Rdc non può che essere diplomatica. Ha anche affermato che l’attuazione delle sanzioni richiede l’unanimità tra i Paesi europei, il che complica il processo. Ha affermato che il Belgio resta “uno dei principali partner di sostegno della Rdc”, esortando tuttavia Kinshasa a evitare di fare affidamento sulle “milizie locali” nella gestione del conflitto. 

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