Si è svolto, domenica 20 marzo, il primo turno delle elezioni presidenziali nella Repubblica del Congo (Congo Brazzaville), nel blackout delle telecomunicazioni imposto dalle autorità per ragioni di sicurezza.
Collegamenti telefonici, Sms e rete Internet sono bloccati per 48 ore, da domenica 20 a lunedì 21 marzo, per “impedire all’opposizione – affermano le autorità – di pubblicare risultati illegali”. L’opposizione si era organizzata per trasmettere via cellulare le foto dei verbali dei diversi seggi, per contrastare eventuali frodi a livello di ufficio centrale elettorale.
Il Presidente uscente, Denis Sassou Nguesso, al potere da 23 anni, si è ripresentato per un terzo mandato, sfidando otto candidati dell’opposizione. Per poter ripresentarsi alle elezioni presidenziali, Sassou Nguesso ha imposto un cambiamento della Costituzione, che prevedeva al massimo due mandati consecutivi.
Nella serata del 20 marzo, la polizia ha disperso circa 200 sostenitori di uno dei candidati dell’opposizione, Guy-Brice Parfait Kolélas, che volevano assistere allo spoglio dei voti in un seggio della capitale, Brazzaville.
I Vescovi dell’Associazione delle Conferenze Episcopali della Regione dell’Africa Centrale (Acerac che comprende Camerun, Congo Brazzaville, Gabon, Repubblica Centrafricana, Ciad, Guinea Equatoriale) hanno di recente lanciato un appello per “elezioni giuste e pacifiche” nei rispettivi Paesi.
(22/3/2016 Fonte: Fides)
Congo – Elezioni con black-out mediatico
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