Congo, morto l’ex presidente Lissouba

di AFRICA

L’ex presidente della Repubblica del Congo, Pascal Lissouba, è deceduto oggi a Perpignan, nel sud della Francia. «Con il cuore pesante, annuncio la morte lunedì 24 agosto 2020 di mio padre, il professor Pascal Lissouba, ex presidente della Repubblica del Congo, nella sua casa in Francia», ha scritto su Facebook Jérémie Lissouba, figlio dell’ex presidente e deputato congolese.
Nato il 15 novembre 1931 a Tsinguidi, nel distretto di Mayoko (Congo sud-occidentale), Pascal Lissouba era un ingegnere agrario, titolare di un dottorato in scienze naturali conseguito in Francia nel 1958. Ha servito il suo Paese come ministro dell’Agricoltura sotto il primo presidente del Congo indipendente Fulbert Youlou (1963-1965), prima di diventare primo ministro di Alphonse Massamba Débat nel 1965-1966.

Fondatore di Updas, l’Unione Panafricana per la Democrazia Sociale, nel 1991, Lissouba è stato eletto Presidente della Repubblica del Congo nel 1992 durante il primo scrutinio pluralista in questo Paese dell’Africa centrale. Sotto il suo mandato, tra il 1993 e il 1994, la contestazione dei risultati elettorali ha provocato scontri tra le milizie dei partiti di opposizione e quelle della sua maggioranza presidenziale, uccidendo 2mila persone. Da giugno a ottobre 1997 i combattimenti nella capitale Brazzaville hanno contrapposto le milizie di Pascal Lissouba e del suo ultimo primo ministro Bernard Kolélas a quelle del generale Sassou Nguesso, attuale Presidente della Repubblica, sostenuto dalle truppe angolane. Vittorioso in questo duello, Sassou Nguesso ha riacquistato il potere che aveva perso il 20 agosto 1992 in seguito alle elezioni organizzate dopo la conferenza nazionale. Tra le 4mila e le 10mila persone sono state uccise in cinque mesi di violenze. Il presidente Lissouba fu quindi costretto all’esilio prima a Londra e poi in Francia. Avrebbe voluto tornare in Congo per le elezioni del 2002, ma nel dicembre del 2001 fu accusato e successivamente condannato in contumacia a Brazzaville per malversazione e alto tradimento nei confronti di Denis Sassou Nguesso.

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