L’attuale rialzo dei prezzi del cacao sui mercati globali, che ha visto un incremento senza precedenti, solleva importanti questioni riguardanti l’impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione agricola, con particolare attenzione all’Africa, e le disuguaglianze economiche tra i produttori di cacao e gli intermediari nel mercato globale del cioccolato.
Il recente picco dei prezzi del cacao, che in questi giorni ha toccato un nuovo record di 5.874 dollari per tonnellata, è un chiaro segnale dell’aggravarsi delle condizioni climatiche avverse in Africa Occidentale, regione che produce circa tre quarti della fornitura mondiale di cacao. Il fenomeno di El Niño è stato indicato come uno dei principali fattori che ha contribuito a queste condizioni meteorologiche estreme, portando a periodi di siccità che hanno danneggiato significativamente le coltivazioni in paesi chiave come Ghana e Costa d’Avorio.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sulle colture di cacao evidenziano la fragilità di un’industria che è vitale non solo per l’economia globale ma anche per la sopravvivenza di milioni di contadini africani. Sebbene gli analisti del settore, come Humza Hussain di TD Asset Management, abbiano sottolineato la minaccia permanente dei cambiamenti climatici sui rendimenti del cacao, sembra che i benefici economici derivanti dai prezzi elevati del cacao beneficiino maggiormente gli intermediari e le grandi aziende di cioccolato, piuttosto che i produttori diretti.
La situazione attuale riflette un problema di lunga data nell’industria del cacao: nonostante l’Africa Occidentale contribuisca con una quota significativa alla produzione mondiale di cacao, i profitti derivanti dal commercio del cacao e del cioccolato tendono a concentrarsi altrove. Secondo Abba Bello, amministratore delegato della Nigerian export-import bank (Nexim), mentre l’industria del cacao vale globalmente 200 miliardi di dollari all’anno, i paesi africani produttori guadagnano solo una frazione di tale valore.
Questo squilibrio è ulteriormente evidenziato dal confronto tra i guadagni della Nigeria dalla produzione di cacao e quelli della Germania dall’esportazione di prodotti a base di cacao, nonostante quest’ultima non produca cacao. Tale discrepanza sottolinea la necessità di riforme nel settore che possano garantire una distribuzione più equa dei profitti lungo tutta la catena del valore del cacao.
In risposta a queste sfide, si rende necessario un approccio multiplo che includa sia misure di adattamento al cambiamento climatico per sostenere i produttori di cacao africani, sia iniziative volte a migliorare la trasparenza e l’equità nel mercato globale del cacao. Questo potrebbe comportare investimenti in ricerca e sviluppo per colture di cacao più resilienti, così come il sostegno a politiche che promuovano una maggiore partecipazione dei paesi produttori al valore aggiunto dell’industria del cioccolato.
In conclusione, mentre i consumatori di tutto il mondo si confrontano con il caro-cioccolato, è cruciale riconoscere le complesse dinamiche dietro l’aumento dei prezzi del cacao e lavorare verso soluzioni sostenibili che affrontino sia la crisi climatica che le disuguaglianze economiche nel settore.
I prezzi del cacao hanno raggiunto livelli record questa settimana, con un aumento di oltre 1.000 dollari (equivalente ad un rincaro di quasi il 40%) dall’inizio dell’anno, toccando un massimo storico di 5.874 per tonnellata metrica.
Solo il 7 febbraio il prezzo del cacao sul mercato dei futures aveva raggiunto i 5.429 dollari per tonnellata, facendo toccare un nuovo massimo per questa commodity, i cui prezzi più alti furono raggiunti il 2 luglio 1977 a 5.379 dollari.