L’umanità rischia di perdere con il degrado del suolo, entro il 2050, l’equivalente della superficie del Sudamerica: a lanciare questo allarme è stato il presidente della Mauritania, Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani, nel suo discorso alla 15a sessione della Conferenza delle Parti (Cop15) della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (Unccd) in corso da lunedì ad Abidjan, in Costa d’Avorio. “I dati disponibili indicano che il degrado del suolo ha raggiunto proporzioni allarmanti in tutto il mondo: fino a due ettari su cinque sono già degradati”, ha sottolineato Ghazouani, chiedendo un’inversione di tendenza.
“Donne e bambini pagano un prezzo ancora più pesante per questo degrado della terra. Amplificate dai cambiamenti climatici e dagli effetti del Covid-19, le conseguenze del degrado del suolo e della perdita della produzione agricola stanno assumendo una dimensione mai vista prima al mondo”, ha aggiunto, sottolineando il peso economico del fenomeno.