La camera d’appello della Corte penale internazionale ha confermato l’assoluzione dell’ex presidente Laurent Gbagbo e dell’ex capo dei Giovani patrioti Charles Blé Goudé, pronunciata in primo grado il 15 gennaio 2019.
Accusati di quattro capi d’accusa di crimini contro l’umanità – omicidi, stupri, persecuzioni e altri atti disumani – Gbagbo e Goudé, sono stati assolti nel gennaio 2019 e rilasciati con la condizionale un mese dopo. I due uomini, che hanno trascorso rispettivamente circa 9 e 6 anni in detenzione, sono stati giudicati non colpevoli di crimini contro l’umanità commessi nel 2010 e nel 2011 durante le violenze post-elettorali in Costa d’Avorio, nate dal braccio di ferro tra il presidente uscente e il rivale Alassane Ouattara, dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali, un risultato che Gbagbo contestò. Nelle violenze tra fazioni rivali furono uccise circa 3.000 persone.
A settembre 2019, otto mesi dopo l’assoluzione, Bensouda ha fatto ricorso e chiesto l’annullamento della sentenza e un nuovo processo ritenendo che giustizia non fosse stata fatta e segnalando irregolarità nel procedimento, soprattutto nella valutazione delle prove e delle testimonianze. Ma i due accusati sono stati definitivamente liberati oggi dalla Cpi e non potranno più essere processati per i reati contestati presso la Corte internazionale.