Costa d’Avorio e Ghana, i maggiori esportatori mondiali di cacao, hanno siglato un’intesa in base alla quale ogni tonnellata di cacao sarà venduta con un sovrapprezzo di di 400 dollari. Si tratta di una misura rivoluzionaria che intende offrire un reddito più consistente agli agricoltori sottraendoli dalla povertà.
Costa d’Avorio e Ghana producono due terzi delle fave di cacao del mondo. Il prezzo altalenante, deciso nelle borse merci occidentali, implica che i coltivatori, molti dei quali sono piccoli agricoltori, debbano accettare anche i prezzi più bassi. Ciò li porta sulla soglia della miseria.
L’accordo tra i due Paesi, stabilendo una cifra aggiuntiva, porterà più soldi nelle tasche degli agricoltori, aiutandoli a condurre una vita più dignitosa. L’intesa, siglata nei giorni scorsi, entrerà in vigore dal prossimo anno e prevede anche una collaborazione più stretta con i produttori occidentali di cioccolato.
Il produttore francese Cemoi ha confermato che acquisterà cacao dalla Costa d’Avorio e pagherà 400 dollari in più alla tonnellata, ed è stato riferito che attori globali del settore, quali Sucden, Barry Callebaut, Cargill e Olam, hanno accettato le nuove condizioni.
Il prezzo del cacao scambiato in Europa ha toccato il massimo a luglio, poiché i mercati hanno anticipato l’accordo sui prezzi da parte dei produttori dell’Africa occidentale.
L’accordo è l’ultimo di una serie di tentativi per combattere la povertà tra i coltivatori di cacao africani. I grossisti hanno però avvertito che il sistema potrebbe ritorcersi contro i due Paesi, perché i grandi player internazionali potrebbero incoraggiare a estendere la superficie dei terreni coltivati. Ciò comporterebbe un aumento dell’offerta e quindi una riduzione dei prezzi.