Il governo della Costa d’Avorio non era stato informato del ritorno annunciato per il 17 giugno dell’ex presidente Laurent Gbagbo. Lo ha detto Amadou Coulibaly, portavoce del governo, reagendo alla notizia, che è stata data dal portavoce del Fronte popolare ivoriano (Fpi) Assoa Adou in occasione del 76° compleanno di Gbagbo, un paio di giorni fa. Diversi esponenti del governo sono rimasti sorpresi nell’apprendere la notizia attraverso la stampa. Il presidente ivoriano Alassane Ouattara aveva dichiarato all’inizio di aprile che Laurent Gbagbo avrebbe potuto tornare “quando voleva” e che le sue spese di viaggio sarebbero state coperte. Ma secondo il portavoce del governo, la data del rientro doveva essere concordata tra le varie parti. “C’è ancora tutta una serie di cose che devono essere risolte a monte”, insiste Amadou Coulibaly. “Quando ci interpelleranno per darci una data, decideremo insieme se questa data è sostenibile o meno”, precisa infine il portavoce.
Gbagbo, arrestato nel 2011 a seguito del braccio di ferro elettorale con il suo avversario Ouattara, sulla scia di contestazioni dei risultati alle presidenziali, è stato assolto dalla Corte penale internazionale, in primo grado nel gennaio del 2019 e in appello lo scorso 31 marzo. Era accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, ma torna in patria scagionato e non colpevole. La sua grande popolarità e la grande attesa da parte dei suoi sostenitori stanno mettendo il governo nell’imbarazzo.