La Chiesa cattolica ivoriana ha lanciato un forte appello alla riconciliazione in vista delle prossime elezioni. «I cristiani cattolici in Costa d’Avorio si trovano in una situazione in cui ciò che è essenziale è la riconciliazione», ha detto mons. Ignace Dogbo Bessi, vescovo di Katiola e presidente della Conferenza Episcopale ivoriana, all’inizio della Quaresima
In questi quaranta giorni di penitenza, condivisione ed elemosina, mons. Ignace Dogbo Bessi esorta i fedeli cattolici ivoriani a essere ambasciatori della riconciliazione: «Il tempo di Quaresima ci invita a praticare la nostra giustizia attraverso tre grandi progetti di Dio su di noi, elemosina, preghiera, digiuno. Ma per il cattolico della Costa d’Avorio vorrei che il tempo della Quaresima fosse un momento in cui cercare di vivere per Cristo: siate gli ambasciatori di Cristo per la riconciliazione».
Ha poi aggiunto che «il cattolico per la Quaresima 2020 deve presentarsi come ambasciatore di Cristo in modo che eserciti il ministero della riconciliazione attraverso la parola». Secondo mons. Bessi, se i cattolici durante questo periodo di Quaresima provano a vivere tutto questo, avranno tanto di guadagnato e aiuteranno il Paese a entrare nel processo di riconciliazione così ricercata per il futuro della nazione.
A quasi 10 mesi dalle prossime elezioni presidenziali di ottobre, il clima politico è molto teso. I giudici hanno condannato alcuni dei più importanti uomini politici del Paese, facendo diventare la scelta dei candidati presidenziali molto difficile, con il rischio di lotte intestine tra i partiti e violenze tra le diverse fazioni. Il presidente Alassane Ouattara, la cui vittoria su Laurent Gbagbo ha scatenato la guerra civile, dovrebbe dimettersi dopo 10 anni al potere, ma si è rifiutato di escludere la propria candidatura alle nuove elezioni.