“Il know-how legato alla preparazione dell’attiéké”, piatto ancestrale ed emblematico della Costa d’Avorio, è stato inserito nella lista del patrimonio culturale immateriale della Costa d’Avorio da parte dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
L’attiéké, un semolino di manioca leggermente acido che accompagna pesce e carne in salsa, è un pilastro della dieta quotidiana in Costa d’Avorio e in molti paesi dell’Africa occidentale. È preparato con tuberi di manioca essiccati, frantumati e setacciati. La farina così ottenuta viene mescolata con la manioca fermentata e infine cotta a vapore.
“Piatto essenziale della ricchezza culinaria ivoriana e profondamente radicato nella vita quotidiana delle comunità, l’attiéké viene consumato ogni giorno e in varie cerimonie come matrimoni, battesimi, funerali e riunioni comunitarie”, ha spiegato Ramata Ly-Bakayoko, delegata permanente della Costa d’Avorio presso l’Unesco, alla XIX sessione intergovernativa per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale ad Asuncion, capitale del Paraguay. Le abilità legate alla preparazione dell’attiéké “si basano su gesti precisi e tecniche tradizionali che hanno attraversato secoli”, ha spiegato Ly-Bakayoko.
Le comunità trasmettono “questa pratica culturale di generazione in generazione”, principalmente “di madre in figlia”, e ne hanno fatto “un pilastro della loro identità e di quella di tutta la Costa d’Avorio”, ha aggiunto.
“I popoli lagunari (del sud della Costa d’Avorio, ndr) sono i detentori e i praticanti del know-how legato alla fabbricazione dell’attiéké”, spiega inoltre il dossier di candidatura presentato dalla Costa d’Avorio. Questa pratica da allora “si è diffusa ad altre comunità, sia ivoriane che straniere, che vivono sul territorio nazionale” e “ben oltre la Costa d’Avorio, in particolare in Burkina Faso, Togo, Benin, Repubblica Democratica del Congo, in Cina”, specifica il documento.
Secondo Abidjan.net, nel 2023, l’Organizzazione africana per la proprietà intellettuale (Oapi) ha registrato “attiéké des lagunes” come indicazione geografica protetta (Igp) e poi, a metà del 2024, lo ha etichettato come “marchio collettivo”, impedendo che la semola di manioca prodotta in altri Paesi fosse commercializzata sotto il nome “attiéké”.