La necessità di una squadra di governo ridotta, “vista la situazione economica mondiale e della necessità di ridurre la spesa pubblica”, è la spiegazione fornita ieri dal portavoce dell’esecutivo di Costa d’Avorio nel comunicare le dimissioni del primo ministro Patrick Achi.
Inattese secondo alcuni, prevedibili secondo altri considerando che dall’inizio dell’anno ci si aspettava un rimpasto di governo, le dimissioni di Achi sono state accettate dal presidente della Repubblica Alassane Dramane Ouattara che si è “congratulato con lui e tutti i membri del governo per i risultati ottenuti in un ambiente esigente, dovuto all’improvvisa perdita dei suoi due predecessori e ad un contesto particolarmente difficile a causa della crisi sanitaria e delle minacce alla sicurezza”.
Il capo dello Stato ha annunciato che procederà la prossima settimana alla nomina di un nuovo primo ministro. Alcuni analisti pensano che Patrick Achi non sarà riconfermato all’incarico, perché se questa fosse stata la scelta del presidente, sarebbe già stata immediatamente annunciata. Non è chiaro se Ouattara opterà per un tecnocrate o per un politico, tra i ranghi del movimento Rhdp.
L’attuale esecutivo comprende 41 membri, 37 ministri e 6 segretari di Stato. Nominato alla carica di primo ministro e capo del governo il 26 marzo 2021, Achi ha servito 383 giorni alla guida dell’esecutivo. La sua nomina è intervenuta dopo la morte improvvisa del suo predecessore Hamed Bakayoko.
Uno dei cavalli di battaglia del governo Achi è stato la lotta alla corruzione nelle istituzioni pubbliche. Investigazioni hanno condotto alla scoperta di malversazioni e a numerose procedure contro i responsabili. Altri grande cantieri sono stati quello della lotta al carovita, e quello del dialogo politico.
Prima di entrare nella pubblica amministrazione, Patrick Achi aveva lavorato per 17 anni nel settore privato, sia come imprenditore che come consulente di strategia e gestione. Patrick Achi ha iniziato la sua carriera nel 1983 come consulente della Arthur Andersen nell’ufficio di Parigi. Nel 1988, è stato assegnato all’ufficio di Abidjan come direttore tecnico delle divisioni di consulenza dei Paesi francofoni dell’Africa occidentale e centrale. Nel 1992, ha fondato la sua società di consulenza, chiamata Strategy & Management Consultants. Come consigliere del ministro delle Finanze, ha contribuito alla riforma del sistema di gestione delle finanze pubbliche dal 1995 al 1997. Tra il 1997 e il 1999, è stato consigliere tecnico del ministero dell’Energia e si è occupato della riforma del settore energetico. Nel 1999, Achi ha lavorato alla riforma del settore del caffè e del cacao nell’ufficio del primo ministro Seydou Diarra.
Nato il 17 novembre 1955 a Parigi, Patrick Achi ha ricoperto per molti anni il ruolo di ministro delle Infrastrutture Economiche sotto il governo dell’ex presidente Laurent Gbagbo e dell’attuale presidente Alassane Ouattara. E’ entrato nel gabinetto di quest’ultimo nel 2017 come segretario generale della presidenza e poi come ministro di Stato dal 2020 e infine primo ministro.
Uno dei cavalli di battaglia del suo governo è stata la lotta alla corruzione nelle istituzioni pubbliche. Investigazioni hanno condotto alla scoperta di malversazioni e a numerose procedure contro i responsabili.