La Costa d’Avorio ha il terzo tasso di suicidi più alto in Africa con 23 casi accertati all’anno, secondo uno studio realizzato dall’Unità di Medicina Legale del Dipartimento di Anatomopatologia del Centro Ospedaliero Universitario (Chu) di Treichville (ad Abidjan), per un periodo di otto anni (dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2020), al fine di contribuire alla prevenzione e alla riduzione del numero di questi decessi.
Questo studio intitolato “Morti violente per suicidio avvenute ad Abidjan (Costa d’Avorio): studio forense di 101 casi”, ha registrato 24.000 decessi, inclusi 101 casi confermati di suicidio, 1.500 casi di morte sospetta e 5.276 casi di morte violenta. Sembra che la maggioranza dei deceduti fosse di sesso maschile (78,2%). La fascia di età più interessata è stata quella dai 20 ai 29 anni (28,7%). I suicidi hanno riguardato sia persone sole (54,5%) che persone conviventi (31,7%). I decessi sono generalmente avvenuti in un contesto di depressione (37,6%) e talvolta senza fattori di rischio (29,7%). Non trascurabili i problemi familiari (9,9%) e sociali (7,9%). Tali problemi familiari consistevano il più delle volte in un rifiuto di assistenza economica da parte della famiglia alla vittima (7 casi su 10), mentre i problemi sociali riguardavano difficoltà lavorative (5 casi su 10).
L’impiccagione, con il 60,4%, è la modalità più frequente di suicidio in Costa d’Avorio. Si tratta di 15 donne su 22 e 46 uomini su 79.
Sulle cause dell’aumento dei suicidi osservato negli ultimi anni in Costa d’Avorio, un sociologo ivoriano Marc Mian evoca la “disintegrazione del nucleo familiare nel corso dei decenni di crisi socio-politiche che il Paese ha vissuto. E quando guardiamo ai tanti vari fatti di suicidio riportati dalla stampa e sui social network, vediamo facilmente varie cause come depressione, malattia, fallimento scolastico, angoscia o persino solitudine”.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il suicidio è un problema di salute pubblica riscontrato nella maggior parte delle malattie psichiatriche ed è la quindicesima causa di morte nel mondo con circa un milione di suicidi all’anno. Con 11 persone su 100.000 che si suicidano ogni anno in Africa, questa cifra è superiore alla media mondiale di nove suicidi ogni 100.000 persone. In Costa d’Avorio, questo problema di salute pubblica rimane un tabù nonostante uno dei tassi più alti al mondo. Il Paese è infatti al 30° posto nel mondo e terzo in Africa (23), dietro a Lesotho (28) e Guinea Equatoriale (25). Paesi come Uganda (20), Camerun e Zimbabwe (19) e Nigeria (17), completano l’elenco dei sette Paesi africani più colpiti da questo fenomeno. Eppure ad oggi non esiste una strategia nazionale di prevenzione del suicidio in Costa d’Avorio.
Gli esperti osservano tuttavia che la natura violenta dell’atto suicidario giustifica la necessità di misure preventive da parte delle autorità pubbliche e dei professionisti della salute mentale, in un Paese che conta solo una cinquantina di psichiatri (per 27 milioni di abitanti), la maggior parte dei quali lavora nella capitale, nonostante l’esistenza del Programma Nazionale di Salute Mentale (Pnsm) che elenca 57 strutture per la gestione dei disturbi psichiatrici (30 pubbliche, 12 private, 14 confessionali, una comunitaria e un’unica situata nelle zone rurali).
Foto di apertura: Alex Green/pexels.com