L’ex ministro dell’Acqua e delle Foreste, Alain-Richard Donwahi, che ha da poco perso la poltrona nell’ambito del recente rimpasto di governo, nega accuse di coinvolgimento in una vicenda di contrabbando di legname e condanna fermamente quella che definisce “una grottesca campagna che mira a infangare la sua reputazione”. Il ministero sarebbe infatti indagato per traffico di legname, elemento che ha spinto alcuni media, tra cui Jeune Afrique, a collegare l’uscita del governo del ministro a queste accuse.
La vicenda sul traffico di legname ha portato all’arresto nel novembre 2021 di Ibrahim Lakiss, un ivoriano-libanese che ha fatto fortuna nello sfruttamento del legname. Secondo Jeune Afrique, Lakiss è imputato per associazione a delinquere, corruzione, estorsione, deforestazione senza autorizzazione, riciclaggio di denaro, arricchimento illecito e molestie morali. Il suo arresto è il risultato di un’indagine durata diverse settimane che ha portato alla luce un sistema di malversazioni, “che ha scosso l’intero ministero dell’Acqua e delle Foreste, compreso il suo ministro, Alain-Richard Donwahi”.