Costa d’Avorio, un nuovo progetto per salvare la foresta di Cavally

di claudia

La foresta classificata di Cavally è una delle ultime fitte foreste della Costa d’Avorio, un luogo di biodiversità minacciato dalla deforestazione. Dal 1960 al 2021 l’area delle foreste è diminuita da 16 milioni a 2,97 milioni di ettari, principalmente a causa delle piccole aziende agricole.

Il progetto di rimboschimento e protezione della foresta di Cavally, nell’ovest della Costa d’Avorio, accoglie nuovi partner: il Segretariato di Stato per l’economia della Svizzera, tramite la piattaforma svizzera per il cacao sostenibile (Swissco), nonché le aziende Touton (azienda francese di trading) e Cocoasource (trader svizzero) che lavorano direttamente con le cooperative del cacao e della gomma del territorio interessato.

Secondo un comunicato stampa trasmesso all’agenzia ivoriana di stampa, questa collaborazione tra il settore pubblico e quello privato mira a proteggere la foresta classificata di Cavally, adiacente alle aree di produzione del cacao dell’ovest della Costa d’Ivoire, lavorando direttamente con le comunità locali.

Questa nuova collaborazione segue un primo progetto avviato nel 2020 e finanziato dal colosso Nestlé, che si concluderà alla fine di giugno 2023. Partecipano il ministero delle acque e delle foreste e la Earthworm Foundation.

Secondo i promotori del progetto, l’iniziativa ha consentito una massiccia e rapida riduzione della deforestazione, la rigenerazione naturale di 7.000 ettari, il rimboschimento di quasi 1.500 ettari, nonché una maggiore resilienza economica e sociale all’interno delle comunità locali con oltre 1.400 beneficiari economici diretti.

A partire dal 1° luglio, la nuova fase, della durata di tre anni, conta su una forte componente economica e sociale oltre che sul supporto di un gruppo più ampio di partner, secondo il comunicato stampa della Nestlé.

Con un investimento totale di 4 milioni di franchi svizzeri, questa partnership va oltre la conservazione della foresta classificata di Cavally. Mira a rafforzare la resilienza delle comunità nella zona periferica di questa foresta classificata e a migliorare la trasparenza e la tracciabilità della filiera del cacao e della gomma.

“Per combattere la deforestazione, solo un approccio collettivo basato sulla creazione di valore per il produttore e le comunità rurali può affrontare il problema alla radice”, ha dichiarato Bastien Sachet, amministratore delegato dell’organizzazione Earthworm Foundation che coordina e realizza il progetto.

Nel 2018, il governo ivoriano ha adottato una politica nazionale per la conservazione, la riabilitazione e l’estensione delle foreste che dovrebbe consentire al Paese di recuperare il 20% della sua copertura forestale entro il 2030. “Dobbiamo continuare i nostri sforzi”, ha dichiarato il Ministro dell’Acqua e delle Foreste , Laurent Tchagba.

La foresta classificata di Cavally è una delle ultime fitte foreste della Costa d’Avorio, un luogo di biodiversità minacciato dalla deforestazione. Dal 1960 al 2021 l’area delle foreste è diminuita da 16 milioni a 2,97 milioni di ettari, principalmente a causa delle piccole aziende agricole.

La Costa d’Avorio è il maggiore produttore di fave di cacao al mondo. I maggiori ricavi di questa attività li fanno tuttavia i pochi e grandi player della trasformazione e del commercio, come Nestlé, Barry Callebaut, Mars, Mondelez o ancora la Ferrero.

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