L’attacco conferma i timori del Governo ivoriano che da tempo aveva cercato di rinforzare la sicurezza, in particolare nelle zone di confine del Nord, per respingere eventuali minacce dei militanti islamici. Grand-Bassam è però nel Sud, sulla costa atlantica. Ciò dimostra che i miliziano non erano solo arrivati dall’estero, ma avevano anche una rete interna che li appoggiava e li sosteneva. Ciò dimostra anche la capacità dei jihadisti di mescolarsi con la gente e colpire bersagli facili.
Questa minaccia si sta diffondendo in tutta l’Africa occidentale. Per fermarlo, i Governi regionali avrebbero bisogno di intensificare le attività di polizia, così come la raccolta di informazioni e di agire sia singolarmente sia collettivamente. Anche la Francia aumenterà la campagna militare per proteggere i vasti e radicati interessi di Parigi nelle ex colonie.
Un testimone dell’attacco ha detto che «gli uomini erano pesantemente armati e indossano passamontagna» e hanno aperto il fuoco nei pressi dell’hotel Etoile du Sud, qui era pieno di persone. Quattordici di queste erano civili, due erano militari. Il ministro degli Interni, Hamed Bakayoko, ha confermato che tra i civili c’erano stranieri, probabilmente un francese e un tedesco. Non si conosce la nazionalità delle altre vittime. Il Presidente francese Francois Hollande ha condannato l’attentato definendolo un «gesto vile».
Al Qaeda per il Maghreb Islamico ha già organizzato attacchi mortali ad alberghi di lusso in Mali e Burkina Faso a novembre e a gennaio. Il gruppo, nato dalle ceneri della guerra civile algerina degli anni 1990, ha ampliato il proprio raggio d’azione in tutta la regione del Sahel.
(14/03/2016 Fonte: Bbc)