Immigrati, rifugiati e richiedenti asilo sono praticamente scomparsi del dibattito pubblico italiano (ma come, viene da chiedersi, non erano la minaccia numero uno?), non però dalla realtà. E mentre molti di loro si trovano ad affrontare l’emergenza in una situazione di particolare fragilità, quelli che riescono a tenersi in piedi si stanno organizzando in molti casi per dare una mano e contribuire a fronteggiare la difficilissima situazione in cui ci troviamo. Abbiamo parlato nei giorni scorsi della donazione fatta dalla comunità senegalese di Conegliano Veneto. Adesso è l’Associazione Oromo di Milano a essersi mobilitata per sostenere la Croce Rossa, fornendo olio, biscotti, pasta, cibo in scatola, ma anche prodotti per l’infanzia e per l’igiene personale che saranno destinati alle famiglie in difficoltà coinvolte nel progetto Filiera della solidarietà. «La Croce Rossa ci ha salvati dal mare e noi adesso vogliamo fare qualcosa per la Croce Rossa e per Milano, la città che ha accolto noi e i nostri figli, e che sentiamo nostra», ha spiegato il presidente Husen Abdussalam. Avete presente l’apologo del colibrì che si attiva per fare la sua parte mentre la foresta brucia? Evidentemente non è solo un apologo.
Covid-19 | Gli Oromo di Milano a sostegno della CRI
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