Crisi in Congo e Sudan, gli sforzi per la pace del presidente angolano

di Marco Trovato

I promotori di tensioni e conflitti in Africa dovrebbero essere “scoraggiati, ritenuti responsabili e penalizzati con pesanti sanzioni”: lo ha dichiarato ieri il nuovo presidente di turno dell’Unione Africana (Ua), l’angolano Joao Lourenço (nella foto in alto), nel suo discorso pronunciato ad Addis Abeba per l’insediamento della nuova Commissione dell’Ua.

Per il leader dell’Unione Africana, il problema dei conflitti in Africa e la responsabilità politiche e penali dovrebbero essere oggetto di “una considerazione più approfondita” da parte della commissione dell’Unione Africana, in modo che il Consiglio per la pace e la sicurezza possa svolgere un ruolo fondamentale nelle azioni che deve intraprendere per prevenire e risolvere i conflitti che prevalgono nel continente.

“È in gioco la necessità di creare una solida architettura di pace e sicurezza in Africa, che oggi costituisce una delle grandi preoccupazioni del nostro continente”, ha affermato Joao Lourenço, intervenendo alla cerimonia di passaggio di consegne dei nuovi membri della commissione dell’Unione Africana. “Dovremmo vergognarci del fatto che istituzioni esterne all’Africa, come l’Unione Europea o il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, siano talvolta più rigorose, esigenti e forti nelle loro posizioni di quanto lo siamo noi nell’affrontare i conflitti che si svolgono nel nostro continente”, ha sottolineato, secondo quanto riferito dall’agenzia portoghese Lusa.

Bambini congolesi giocano su un mortaio abbandonato dalla guerra con gli M23 nel nord Kivu (courtesy Marco Gualazzini)

Lourenço, che ricopre la presidenza di turno dell’Unione Africana da febbraio, ha ribadito la sua preoccupazione per il terrorismo e l’estremismo violento, per i cambiamenti incostituzionali nei governi eletti democraticamente e per i conflitti che prevalgono in Africa, in particolare nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo e in Sudan. “È chiaro che, sebbene vi siano stati alcuni progressi incoraggianti in conflitti che sembravano non avere una fine in vista, ce ne sono ancora alcuni che purtroppo si stanno evolvendo in una direzione negativa preoccupante e condannabile, come nel caso del conflitto che continua nell’est della Repubblica Democratica del Congo”, ha affermato. “Abbiamo deciso di non restare seduti a guardare e insistere nel cercare soluzioni pacifiche, non permettendo che il piano di balcanizzazione in corso si concretizzi, con la creazione di uno stato paria nella Repubblica Democratica del Congo orientale, o anche il tentativo di invertire il potere stabilito a Kinshasa con mezzi militari”, ha continuato.

La presidenza angolana ha annunciato mercoledì che ospiterà “negoziati diretti” tra le autorità della vicina Repubblica Democratica del Congo e i ribelli dell’M23 il 18, a Luanda, come parte della mediazione dell’Angola nel conflitto.



Per quanto riguarda il Sudan, il leader dell’Unione Africana ha promesso di lavorare “molto più a stretto contatto” con il presidente ugandese Yoweri Museveni, che ha svolto un “lavoro encomiabile” per eliminare i fattori esterni dannosi nella ricerca di un dialogo costruttivo tra le parti in conflitto per raggiungere un cessate il fuoco.

Joao Lourenço ha inoltre espresso la sua convinzione che gli Stati africani debbano agire per trovare soluzioni africane ai problemi africani e far tacere le armi, in modo che questa questione non continui a dominare le agende e i dibattiti “quasi eterni” dell’Unione Africana.

Per la pace e la sicurezza in Africa, Joao Lourenço ha anche affermato che sarebbe utile organizzare un ampio convegno riservato all’analisi dei conflitti nel continente, “il cui focus principale dovrebbe essere la questione della pace, come bene obbligatorio e inalienabile per tutti i popoli del nostro continente”.

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