C’è riserbo sul contenuto del messaggio del presidente Joao Lourenço consegnato mercoledì a Paul Kagame, a Kigali, dal ministro degli Esteri angolano Tete Antonio. Né il New Times, giornale filogovernativo ruandese, né il Jornal de Angola, quotidiano ufficiale angolano, hanno rivelato cosa il mediatore per l’Unione Africana per la pacificazione nell’est della Repubblica Democratica del Congo abbia detto al suo omologo ruandese.
Domenica scorsa, a Luanda, era in programma un vertice tra i presidenti della Rdc, del Ruanda e dell’Angola, ma Kagame non si è recato all’appuntamento.
Al suo posto, João Lourenço, in qualità di facilitatore del processo di pace, ha organizzato consultazioni con il capo dello Stato della Repubblica Democratica del Congo, Felix Tshisekedi, e l’ex presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, facilitatore nominato dalla Comunità degli Stati Africani dell’Est, per valutare scenari che consentano di portare avanti gli sforzi diplomatici volti alla firma di un accordo di pace definitivo tra la Rdc e il Ruanda.
Il vertice di Luanda è stato rinviato all’ultimo minuto dopo che un incontro dei ministri degli Esteri dei tre paesi sabato non è riuscito a raggiungere un consenso sulla strada da seguire per la situazione della sicurezza nella provincia del Nord Kivu, dove una coalizione a sostegno dell’esercito congolese governo congolese sta combattendo i ribelli dell’M23, sostenuti dal Ruanda. Il punto di controversia è stata la richiesta di un dialogo tra Kinshasa e l’M23.