Dak’Art 2016/4 – Una biennale nelle pieghe della città

di Enrico Casale
Dak'Art 2016

Dak'Art 2016Se c’è un’esposizione «Off» che riunisce alla perfezione l’ambizione di rendere popolare l’arte contemporanea e la côté snob della Biennale, questa è la proposta della «Mam Galerie Art Contemporain» di Doula che ha scelto due cantieri per esporre i suoi artisti.

All’entrata del cantiere dell’albergo Hyatt gli operai ti accolgono sorridenti e ti accompagnano verso le scale che portano all’ultimo piano dove grandi foto di Siaka Soppo Traore, celebrano le performances dei ballerini hip hop di Dakar. Interessato all’impatto sociale dell’hip hop, Traore ricerca, insieme ai ballerini, le location più adatte per raccontare al meglio un fenomeno artistico ancora molto vitale in Senegal. L’energia dei corpi in movimento spicca su scenari urbani che sembrano dipinti a olio e che ricordano a tratti le atmosfere di Edward Hopper.

Dak'Art 2016Le scale invece sono al centro del lavoro fotografico di Franck Fanny, artista ivoriano autodidatta, che presenta raffinati trittici in oro e blu dove l’elemento architettonico diventa visuale sentimentale del mondo.

Infine il bestiario fantastico di Hervé Yamguen, artista ivoriano, popola il cemento di inaspettati feticci che celebrano erotismo e spiritualità.

Nel cantiere di una casa privata, con una vista mozzafiato sull’oceano, si possono invece ammirare le incisioni e i disegni di Salifou Lindou, icone laiche della serie «Les Naufrages», dove i visi e i corpi diventano spazio di scrittura e decorazione per celebrare l’infinita resistenza dell’uomo.

Azzecata intuizione quella della Galerie Mame che conferma come la forza di Daka’rt stia proprio nell’incastrare l’arte negli interstizi più affascinanti di questa città in continua trasformazione. E la riflessione su arte e urbanesimo è molto presente in quest’edizione anche grazie al progetto «Urbi» dedicato all’arte e alle sue manifestazioni nello spazio urbano e che segnala la sua presenza con una baracca in legno installata accanto ad ogni installazione.

Come diDak'Art 2016cono qui a Dakar se hai un’idea realizzala in fretta prima che qualcuno la trasformi in una casa.

Simona Cella

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