a cura di Claudio Agostoni
Uscito ai primi di gennaio, si candida già come uno dei più brillanti album sudafricani del 2025. Nata come Sanelisiwe Twisha quarant’anni fa, Moonchild Sanelly è la profetessa di un amalgama di suoni elettronici sudafricani come il kwaito, il gqom e l’amapiano, con all’interno elementi di hip-hop, jazz, pop e rnb: un suono che lei ha battezzato “future-ghetto sound”.
Capelli azzurri e la grinta degna di un vecchio mediano, la vita non è stata tenera con lei: ha perso prematuramente la madre, ha subito una violenza sessuale, ha vissuto come senzatetto con due neonati gemelli ed è quasi morta di malaria. La rinascita, con Rabulpha!, l’album d’esordio del 2015. Lo scorso settembre ha furoreggiato al festival Road to Amapiano, una festa musicale per celebrare i trent’anni della democrazia sudafricana. Questo album segna la sua definitiva consacrazione.
MOONCHILD SANELLY, Full Moon. Transgressive Records