Le accuse di Di Maio e Di Battista alla Francia colpevole di favorire l’immigrazione africana in Europa con lo sfruttamento delle sue ex colonie, più che la denuncia di un paese sfruttatore e tiranno sembrano una sorta di ripicca. L’Italia del governo giallo-verde, fin dai suoi albori non ha avuto un buon rapporto con la Francia di Macron. Ora i due esponenti 5 Stelle sono passati alle accuse dirette, con un semplicismo e un dilettantismo inquietanti. La Francia, con l’Unione Monetaria del Franco CFA – dicono – mantiene il cappio al collo a 14 paesi del continente. Vero, ma oggi c’è l’Euro e quella parità con la moneta francese coinvolge tutti i paesi che adottano questa moneta, Italia giallo-verde compresa.
Di Maio e Di Battista non dicono che se la Francia è colpevole di non voler perdere posizioni in Africa, altri paesi europei non sono da meno. La Francia, alla fine del colonialismo, fece il sistema del Franco CFA, la Gran Bretagna fece il Commonwealth, che coinvolge ben 53 paesi. Insomma le due grandi potenze coloniali adottarono due modi diversi per mantenere la loro influenza sulle nazioni del loro ex impero.
Insomma ciò che Di Maio e Di Battista dovrebbero denunciare è un sistema, un modello che coinvolge non solo le due più grandi potenze coloniali ma un po’ tutte le potenze occidentali e non solo, Italia del loro governo compresa.
Il Franco CFA favorisce l’immigrazione – dicono. E come mai la maggioranza dei migranti che arrivano in Italia sono nigeriani, anglofoni di un paese che non ha il Franco CFA? E sudanesi, gambiani, etiopi, eritrei scappano forse per il Franco CFA? E che dire dei migranti del Delta del Niger devastato dall’intervento di tutte le principali compagnie petrolifere mondiali, compresa la nostra ENI, costretti a migrare per inquinamento, per mancanza di lavoro, di luce elettrica, di acqua potabile nonostante “galleggino” su una risorsa che dà energia e benessere in tutto il mondo, ma non a loro.
E poi, vogliamo dire come si comporta con i migranti l’Italia (del loro governo e di quelli precedenti)? Cosa sono gli accordi con il governo libico del presidente al Sarraj se non una intesa, rafforzata dal governo giallo-verde, per rispedire i migranti che cercano di arrivare in Europa nell’inferno libico. I migranti si gettano in mare, si danno fuoco, preferiscono annegare piuttosto che essere riportati in Libia ma Di Maio e Di Battista su questo tacciono.
E poi, ancora, critichiamo la Francia ma cosa sono gli accordi italiani, compresi quelli recenti, del viaggio africano di Di Maio in Niger e Ciad? Sono, semplicemente, accordi anti-migranti, elargizione di denaro e protezione a spietati dittatori in cambio di una ferrea repressione dell’immigrazione.
E allora queste accuse alla Francia cosa sono? Vogliamo muovere guerra solo a Parigi? Le accuse di Di Maio e Di Battista sembrano più un dispetto da bambini. Il primo della classe che fa la spia alla maestra perché il suo vicino gli copia il compito.
Se realmente Di Maio e Di Battista sono interessati ai migranti, se vogliono creare condizioni nei loro paesi che non li facciano partire, se la prendano con un sistema (del quale loro, l’Italia, la Francia fanno parte) che, ancora oggi, produce disuguaglianze e mantiene l’Africa in una condizione di serbatoio di materie prime e forza lavoro a basso costo piuttosto che consentirgli di diventare un mercato vero.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)