Dieci siti africani Patrimonio mondiale dell’Umanità da visitare

di claudia
timgad algeria

Di recente i siti Unesco riconosciuti come Patrimonio mondiale situati in Africa subsahariana hanno superato per la prima volta il centinaio. Meraviglie culturali, storiche e naturalistiche che meritano una visita almeno una volta nella vita. Ve ne raccontiamo dieci, segnalate dalla Cnn.

Partiamo con una bellezza storico-naturalistica: il paesaggio di Le Morne, Mauritius, iscritto alla lista Unesco nel 2008. Situato nel sud-ovest dell’isola di Mauritius questo sito storico ospitava una fortezza utilizzata per dare rifugio agli schiavi fuggitivi originari dell’Africa continentale e dell’Asia meridionale.

Spostandoci in Tanzania troviamo il Parco Nazionale del Kilimanjaro comprendente il celebre Monte Kilimanjaro, sito UNESCO dal 1987. IL parco è uno scrigno di bellezza e varietà naturalistica, protagonista è la fauna selvatica molto eterogenea, dai leopardi ai fenicotteri, specie in via di estinzione.

Da non perdere secondo Cnn una visita alle Victoria Falls, o Cascate Vittoria situate tra Zambia e Zimbabwe. La meraviglia e la potenza della natura sono sprigionate dalla forza con cui ogni minuto 500 milioni di litri d’acqua precipitano per 108 metri lungo una serie di gole. Situate sul fiume Zambesi. Mosi-oa-Tunya, il nome della cascata in Sotho, si traduce come “Il fumo che tuona”.

Cascate Vittoria

Djenné, antica città del Mali, ospita la Grande Moschea di Djenné. Parte del sito UNESCO della Città Vecchia di Djenné, la moschea fu costruita per la prima volta nel XIII secolo dal re Mansa Musa. La particolarità di questo luogo è la partecipazione della popolazione locale per il suo restauro, che avviene ogni anno durante la festa locale “Crepissage de la Grand Mosquee” (Intonacatura della Grande Moschea). L’instabilità e le violenze di matrice jihadista in Mali non hanno fermato il tradizionale crépissage di Djenné. Questo edificio sacro è costruito interamente d’argilla, diventato il più grande edificio di fango al mondo e richiede ogni anno una meticolosa opera di risanamento.

In Etiopia troviamo Lalibela, sito sacro situato tra le aspre montagne dell’Etiopia centrale. Questo sito Patrimonio dell’Umanità è stato uno dei primi ad essere designato come tale in Africa. A Lalibela si trovano le Chiese scavate nella roccia, divenute nel tempo un importante meta di pellegrinaggio per i cristiani. La città di Lalibela è composta da quasi 200 chiese, tutte risalenti al VII o al XIII secolo.

Lalibela

Tra le città patrimonio dell’umanità troviamo la Città vecchia di Lamu, in Kenya. Secondo la Bbc si tratta del più antico insediamento swahili dell’Africa orientale, oggi celebre località turistica del Paese. Lamu è uno scrigno di culture diverse, con influenze swahili, arabe, persiane ed europee.

Una meraviglia da non perdere è l’Atollo di Aldabra, nelle Seychelles, dalle acque limpide e turchesi. Uno degli atolli più grandi del mondo, si distingue dagli altri perché è riuscito a rimanere in gran parte incontaminato dall’attività umana. Questo permette di fare un incontro ravvicinato con splendide tartarughe giganti e altre migliaia di specie che vivono sull’isola.

Atollo di Aldabra

Delta dell’Okavango, Botswana. Visto dal cielo sembra un grande serpente che striscia nella pianura alluvionale. L’acqua del fiume scorre lucente e sinuosa, facendosi strada tra l’enorme distesa d’erba in cui scorrazzano elefanti e ippopotami. È uno spettacolo maestoso e incontaminato che lascia senza parole. Il delta di un fiume che non sfocia nel mare o nell’oceano è una rarità. Patrimonio dell’umanità nel 2014, funge da oasi nel mezzo dell’arido deserto del Kalahari.

Tra i siti Unesco da visitare la Cnn segnala anche Timgad in Algeria. Nelle montagne Aures dell’Algeria, le rovine di Timgad (foto di apertura) sono testimonianza della pianificazione urbana romana. Il sito comprende un accampamento militare, bagni pubblici, templi e una biblioteca. Timgad fa parte dell’itinerario proposto della Rivista Africa per un esclusivo viaggio riservato ai suoi lettori. Organizzato in collaborazione con il Tour Operator Unitour, che si propone di combinare le due anime dell’Algeria, quella più dinamica e cosmopolita del Nord, e quella più morbida e ammaliante e del grande Sud, con la sua natura spettacolare e gli spazi immensi del Deserto del Sahara. Dal 21 al 29 aprile 2024. Per maggiori informazioni: https://www.africarivista.it/algeria/

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