Diecimila chilometri in macchina da Londra a Lagos: la storia di Pelumi Nubi

di claudia
Pelumi Nubi

Pelumi Nubi, 29 anni, è una content creator di origine nigeriana. Nei mesi scorsi è riuscita in un’impresa che ha attirato l’attenzione dei media locali e internazionali. La donna ha attraversato da sola con la sua macchina, una piccola Peugeot 206, diciassette paesi, inclusa la maggior parte dell’Africa occidentale, partendo dal Regno Unito, dove vive, fino a Lagos, capitale economica della Nigeria. E’ la prima donna nera ad aver percorso in solitaria 10.000 chilometri da Londra a Lagos.

Dopo essere venuta a conoscenza della storia di Kunle Adeyanju, un uomo nigeriano che ha viaggiato da Londra a Lagos in bicicletta, la ventinovenne content creator nigeriana, Pelumi Nubi si è documentata per capire se una donna nera avesse tentato il medesimo viaggio in auto, ma non ha trovato alcuna traccia. Decide quindi di essere lei la prima e di partire nel gennaio di quest’anno. Ha compiuto un tragitto di diecimila chilometri, sola a bordo della sua Peugeot 206 viola, adattata per l’occasione con uno spazio per un letto e un angolo cottura.

La sua avventura è stata condivisa nei mesi sui suoi canali social, dove migliaia di utenti sono stati coinvolti e hanno “viaggiato” un po’ con Nubi, ammirando da lontano luoghi e monumenti. Tra i tanti siti africani visitati spicca la Basilica di Nostra Signora della Pace di Yamoussoukro in Costa d’Avorio, ritenuta la chiesa più grande del mondo. Un viaggio attraverso diciassette paesi tra cui Francia, Marocco, Senegal, Costa d’Avorio, Sierra Leone, Gambia, Guinea-Bissau, Guinea, Liberia e Ghana.

Il viaggio di Nubi è straordinario per vari motivi, emersi dalle interviste all’emittente Cnn e al giornale nigeriano The Republic. Come ha spiegato alla Cnn, la content creator ha deciso di compiere questa avventura “per dimostrare che viaggiare può essere facile, sicuro e fattibile, anche per le donne nere che viaggiano da sole”. Allo stesso tempo, il suo è stato un tentativo di cambiare la narrazione dell’Africa occidentale, mostrata attraverso la lente dei suoi social media come scrigno di bellezze culturali. Il viaggio è stato significativo anche perché ha messo in luce la realtà dei viaggi all’interno della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), organismo che oggi sta vivendo una crisi dalla separazione delle giunte golpiste di Burkina Faso, Mali e Niger, che si sono unite nell’Alleanza degli stati del Sahel (Aes).

Come ricorda il giornale nigeriano The Republic, il viaggio di Nubi è stato possibile grazie al trattato sulla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) firmato da 16 paesi il 28 maggio 1975 a Lagos, per promuovere l’integrazione economica nell’Africa occidentale. Non è un caso che il viaggio della content creator si sia concluso in questa città, tra l’accoglienza calorosa della folla, proprio “dove è nata la libertà di muoversi” come Nubi ha potuto fare. Aboliti i visti d’ingresso nel 1980, sottolinea il magazine, le persone che vivono in questa regione hanno la possibilità di entrare in qualsiasi stato che ne fa parte e rimanerci per novanta giorni. La content creator ha dunque affermato “uno dei suoi diritti come cittadina dell’ECOWAS”.

Non si è trattato però di un viaggio senza insidie e problematiche, soprattutto nei confini. Come racconta lei stessa ai media citati, si è scontrata con la corruzione degli agenti di frontiera. Nubi ha poi trovato difficoltà per esempio a entrare in Costa d’Avorio, dove le hanno chiesto il pagamento di 60mila franchi cfa con un’attesa di nove ore per avere una ricevuta di pagamento. Per entrare in Senegal la sua macchina è stata bloccata alla frontiera che le chiedeva un particolare documento per il veicolo.

Foto apertura: instagram di Pelumi Nubi

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