Violenza di genere e matrimoni precoci, arresti e detenzioni arbitrarie, repressione del dissenso e, al contempo, la ratifica dei più importanti accordi internazionali e regionali sui diritti umani: da questo punto di vista è stato un 2024 piuttosto ambiguo, quello della Guinea.
Il Paese, che è ancora guidato da una giunta militare, “si trova davanti a un bivio” secondo Aminata Bangoura, a capo della Direzione nazionale per i diritti umani (Dndh): intervenendo in un’intervista ad Africa24, Bangoura ha fatto il punto sui diritti umani in Guinea, spiegando che la ratifica degli accordi internazionali “crea problemi a livello pratico”.
Nel 2024 il sistema di protezione e promozione dei diritti umani della Guinea “ha avuto grandi progressi” ma restano importanti “ostacoli da superare”. Nell’intervista, Bangoura cita alcuni casi specifici nei quali la Dndh è intervenuta con successo e ha evidenziato gli sforzi compiuti dall’autorità per rafforzare i diritti fondamentali e la consapevolezza di questi diritti tra i cittadini guineani.
“Come primo atto del nostro piano d’azione, che è l’asse di promozione, abbiamo realizzato attività di sensibilizzazione ed educazione sui diritti umani affinché ai nostri cittadini vengano offerti i loro diritti”, ha detto Bangoura, specificando che nel 2025 la Dndh darà priorità all’estensione delle attività di monitoraggio nelle regioni remote come Labé, N’Zérékoré e Télimélé, al fine di valutare e migliorare in particolare le condizioni di detenzione all’interno del Paese. Inoltre, la Dndh prevede di intensificare le azioni volte a rendere i testi legislativi più facilmente comprensibili, utilizzando strumenti accessibili come sketch, spettacoli teatrali o radio rurali per raggiungere un pubblico più ampio.