Tre nigeriani su quattro in età lavorativa erano occupati alla fine di marzo, secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica (Nbs) del Paese. Il dato è in netto contrasto con quelli relativi la fine del 2020, che mostravano che un nigeriano su tre in grado di lavorare e attivamente alla ricerca di un lavoro non riusciva a trovarlo.
Ma – come sottolineano alcuni osservatori – quello che pare essere un forte calo della disoccupazione non è tutto ciò che sembra. Del resto, precisa Bbc, ci si aspettava che le cifre cambiassero drasticamente dopo che la Nbs aveva annunciato di voler rivedere la propria metodologia per allinearla alle linee guida dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oil).
Uno dei principali cambiamenti è che ora sono considerati occupati tutti coloro che, in età lavorativa, sono impegnati in una qualsiasi attività a pagamento o a scopo di lucro per almeno un’ora alla settimana. In passato, il parametro di riferimento per l’occupazione era un minimo di 20 ore di lavoro a settimana.
Il rapporto mostra che il 75% dei nigeriani che lavorano sono proprietari delle loro attività o sono impegnati nell’agricoltura, mentre solo il 12% è impiegato a marzo. È probabile che il rapporto sia controverso, poiché è stato realizzato prima dell’abolizione del sussidio decennale per il carburante, avvenuta alla fine di maggio con l’insediamento del nuovo governo.
Il governo ha anche allentato le restrizioni valutarie, facendo impennare i prezzi delle materie prime. Le piccole imprese e i lavoratori a basso reddito sono tra i più colpiti da questi cambiamenti.
I media locali hanno riferito di chiusure di attività commerciali e di come le persone abbiano dovuto smettere di lavorare a causa delle alte tariffe dei trasporti.