Domani, 27 luglio, si terrà un appuntamento cruciale con la riunione del Consiglio Generale dell’OMC, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, che valuterà la scelta di attuare la sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini e dei farmaci contro il coronavirus e metterli a disposizione di tutti a prezzi accessibili.
Ai già oltre 100 i Paesi che l’hanno sottoscritta si sono aggiunti gli USA, la Russia e la Cina, mentre si moltiplicano gli appelli di grandi personalità, della scienza, della cultura, della politica; recentemente l’ex presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva ha lanciato un forte messaggio al presidente del Consiglio Mario Draghi, affinché, “al G20 di ottobre sia presa la decisione da parte di tutti i Paesi di sopperire alle deficienze dei vaccini nei Paesi più poveri. Il vaccino non è solo per chi lo può’ comprare, ma per tutti gli esseri umani”.
“Siamo sull’orlo di una catastrofe non solo umanitaria, ma anche economica e sociale, ma la Commissione Europea pare ancora non vedere e né sentire il forte monito che arriva attraverso i dati di uno studio congiunto dell’Undp, Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, con l’Università di Oxford, commentati dall’OMS: meno dell’1% della popolazione dei Paesi più poveri è stato vaccinato e questo avrà gravi ripercussioni non solo sulla salute globale, (con il moltiplicarsi delle varianti), ma anche sulle possibilità di ripresa economica e sociale di quei Paesi e quindi anche dei Paesi più ricchi”, ha dichiarato il Comitato italiano della Campagna europea “Diritto alla Cura” Right2cure – No profit on pandemic.
“E’ importante vaccinarsi e rispettare tutte le norme di precauzione necessarie, ma se si lascia il virus libero di circolare nel mondo, in Paesi che non possono disporre di vaccini si svilupperanno delle varianti maggiormente aggressive che arriveranno anche in Europa e verso le quali nessuno è in grado di sapere se i vaccini dei quali disponiamo potranno essere efficaci – ha dichiarato Vittorio Agnoletto, medico, attivista e accademico, coordinatore della campagna “Diritto alla Cura” “Right2cure. No profit on pandemic” – Per questa ragione se non scatta subito la moratoria sui brevetti e la possibilità di produrre velocemente vaccini per tutti, anche i Paesi già coperti dalle vaccinazioni potranno essere a rischio. Il rifiuto dei nostri governi di appoggiare la moratoria sui brevetti è un atto gravissimo che potrebbe avere conseguenze incalcolabili.”
Prosegue anche in Italia la raccolta di firme per la campagna europea che ha raggiunto e superato la soglia minima di firme necessarie per Paese (53.000 per l’Italia): l’obiettivo però è arrivare a 1 milione di firme in tutta Europa. Per aderire, clicca qui